Sono molto carini nonostante le loro spine, sono molto discreti nei giardini ma ci sono. Stiamo parlando di ricci qui. Forse siamo meno consapevoli del fatto che il centro Paloume, con sede a Pouydesseaux nelle Landes, che recupera e cura animali selvatici feriti, soprattutto uccelli, si prende cura anche dei ricci. È pari l'animale che hanno di più, quello di cui si prendono più cura da quando esiste la struttura. Queste piccole creature devono essere nutrite. Per fare questo, Paloume organizza una raccolta questo sabato 1 novembre, dalle 9:00 alle 18:00, presso il negozio JMT di St-Pierre-du-Mont. Con questa collezione, per la prima volta si concentrano sul cibo per ricci.
In effetti, non necessariamente abbiamo cibo per ricci nella nostra dispensa. Cibo per gatti, se hai un felino, sì. Crocchette sì, anche perché no. Ma insetti secchi? Vermi della farina? Ogni anno, la metà di ciò che Paloume utilizza nel cibo proviene da donazioni. L'altra metà la comprano. Si tratta di una busta di circa 5.000 euro. Da qui il loro appello alla generosità, particolarmente importante per loro in questo momento.
Ricci deboli
In autunno il centro accoglie i ricci quasi ogni giorno. “Questo è il periodo in cui i più vulnerabili non sono attrezzati per sopravvivere all’inverno. Possono contrarre batteri”.confida la proprietaria del locale, la direttrice del Paloume, Laura Labarthe. Nella stanza dei bambini, uno di loro non supera i 200 grammi, anche se dovrebbe pesarne 500. In un'altra stanza, questo riccio respira in modo strano. Questo non è normale, conferma Laura Labarthe: “Ha preso parassiti ai polmoni. È comune in questa specie. È la lumaca che li trasporta. Portatore sano. Se non viene sverminato, muore.”. Batteri, ferite, ecc. Al momento sono tutti troppo deboli per andare in letargo, per trascorrere l'inverno. Quindi rimarranno qui. Per mangiare bene, ritrovare le forze.
Da notare che i ricci sono oggi una delle specie in declino. Il riccio europeo appunto. COP 16 sulla biodiversità, che si conclude questo fine settimanali classifica come “quasi a rischio” di estinzione. Sono nella lista rossa dell'Unione internazionale per la conservazione della natura. La colpa… amico. Il numero di esemplari sta diminuendo a causa dell'attività umana.
Related News :