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Guadalupa. La giustizia emette le sue prime decisioni dopo il blackout generale

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Il tribunale giudiziario di Pointe-à-Pitre giovedì 31 ottobre 2024 ha vietato a tre dipendenti dell'EDF-PEI l'accesso alla sala di controllo della centrale elettrica di Jarry, dove l'interruzione generale di corrente che ha avuto origine ha colpito la Guadalupa la settimana scorsa.

Ai dipendenti accusati è inoltre vietato bloccare l'accesso allo stabilimento e devono “smettere di ostacolare le istruzioni e le direttive” di EDF-PEI, la filiale guadaluupana di EDF, secondo l'ordinanza provvisoria consultata dall'AFP.

Oltre a questi tre dipendenti, il divieto vale per tutti tranne che per le persone la cui presenza è richiesta dall'azienda pena una penale di € 500, precisa l'ordinanza. La decisione ha validità di tre mesi.

Incontro e chiamata

La centrale elettrica di Jarry, vicino a Pointe-à-Pitre, produce il 50% dell'elettricità prodotta nell'arcipelago. Lo spegnimento dei suoi motori, nell'ambito di un conflitto sociale a lungo termine, ha causato un'interruzione di corrente diffusa in Guadalupa la mattina del 25 ottobre, durata quasi 48 ore.

I servizi sanitari dell'arcipelago erano disorganizzati e nella notte tra il 25 e il 26 si sono verificati saccheggi, nonostante il coprifuoco imposto dal prefetto. L'EDF-PEI ha presentato reclamo mettendo in pericolo la vita degli altri e la procura di Pointe-à-Pitre ha aperto un'indagine.

In un comunicato stampa, EDF-PEI ha precisato di aver preso atto documento di questa decisione giudiziaria e annunciato un incontro il 7 novembre a Parigi per “discutere le condizioni delle ferie retribuite”, un punto critico nella risoluzione del conflitto sociale che dura da metà settembre.

La federazione Energetica CGT-Guadalupa, che guida lo sciopero, ha annunciato che presenterà ricorso.

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