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In questo villaggio della Manica, una donna vendeva prodotti contraffatti su Facebook

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Editoriale La Presse de la Manche

Pubblicato il

25 ottobre 2024 alle 9:56

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Profumi di marca, borse Vuitton, sigarette, tutto prodotti contraffattierano in vendita su pagina Facebook di a Donna di 61 anniche viveva a Tessy-Bocage (Manche), a sud di Saint-Lô (Manche).


Per aiutare il figlio incarcerato

Un cliente che aveva acquistato una borsa per 40 euro ha presentato reclamo nel dicembre 2022 perché la commessa si è rifiutata di rimborsargliela nonostante le cuciture non reggessero. E il servizio doganale si era accorto dell'attività di questa persona. Il 23 febbraio 2023 i doganieri hanno effettuato una perquisizione. In una scatola noleggiata a nome di terzi hanno scoperto più di 2000 articoli contraffatti e undici stecche di sigarette.

Al bar della corte di Coutances, il 16 ottobre 2024la donna ammette la sua attività fraudolenta. Ha iniziato nel 2019 e si recava circa due volte al mese ad Aubervilliers, vicino a Parigi, per riportare la merce.

Spiega che suo figlio incarcerato era vittima di racket e che le aveva chiesto dei soldi per non essere picchiato.

“Un altro dei miei figli si è suicidato in carcere, non voglio che accada di nuovo. »

Venditore di prodotti contraffatti a Tessy-Bocage
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Afferma di non ingannare gli acquirenti, sapevano benissimo che vendeva prodotti contraffatti. Lo ha confermato l'uomo che aveva sporto denuncia per la borsa, sostenendo l'imputato: “Lei merita di fare questo per suo figlio. »

Chiesta una multa di 174.000 euro

Il rappresentante del servizio doganale ha menzionato le conseguenze economiche di queste pratiche, ma anche quelle sulla salute pubblica. Spesso queste contraffazioni contengono effettivamente prodotti tossici e sono fabbricate in condizioni sociali desolanti. Ha stimato il valore degli oggetti sequestrati, se autentici, in 174.000 euro e ha preteso una multa di tale importo.

L'avvocato difensore ha contestato i rischi perché questi prodotti sono fabbricati in Türkiye, un paese che ha firmato accordi di libero scambio con l'Unione Europea. Contesta inoltre il mancato guadagno delle marche, ritenendo che i clienti dell'imputato non avrebbero mai acquistato borse Vuitton per 2.000 euro, per mancanza di mezzi.

“Ha fatto quello che fanno gli influencer”

L'avvocato chiede che si tengano conto dei motivi che hanno spinto questa donna a intraprendere questo mestiere. Deplora inoltre che non siano stati ricercati grossisti e produttori.

Il tribunale ha condannato questa donna a 6 mesi di reclusione con sospensione della pena e al pagamento di una multa doganale di 85.599 euro. Dovrà inoltre risarcire Vuitton per tutti i danni subiti nella misura di 2.130 euro.

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