L’edificio Ledoux, edificio del XX secolo situato nei pressi dell’ex ospedale ostetrico di Besançon (Doubs), è minacciato di distruzione. Una decisione che non piace affatto alla Maison de l’architecture de Franche-Comté. Ha avviato una petizione per cercare di proteggerlo.
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Dall’alto dei suoi 27 metri, l’edificio Ledoux svetta sul sito dell’ex ospedale Saint-Jacques. Questo padiglione risalente agli inizi del XX secolo, però, rischia di essere distrutto nei prossimi mesi. Una decisione presa dal municipio nell’ambito del risanamento del quartiere.
Un’iniziativa che sta facendo discutere, soprattutto tra la Maison de l’architecture de Franche-Comté. Lei non capisce questa scelta e per questo lancia una petizione. Secondo Pierre Guillaume, membro dell’associazione, gli edifici del XX secolo non vengono sufficientemente conservati durante la modernizzazione. Nella petizione si afferma: “La distruzione degli edifici, radicale, violenta, è un affronto supremo al vissuto degli abitanti, al patrimonio costruito. È un disastro della memoria, costoso nell’economia del progetto ed estremamente impattante per l’ambiente”.
Tuttavia, da parte della città, la decisione sembra essere in cantiere da tempo. Secondo Aurélien Laroppe, eletto responsabile dell’urbanistica: “Ci abbiamo pensato per diversi mesi, siamo molto vigili e abbiamo effettuato studi per sapere se la riabilitazione fosse accessibile o meno, e si è deciso di distruggere l’edificio Ledoux e di mantenere un altro edificio, l’edificio Berçot”. L’eletto comprende il dibattito, ma vuole difendersi da una volontà di demolizione senza riflessione.
La scelta di mantenere Berçot è la prova che non abbiamo la pura voglia di distruggere tutto. L’accusa è un po’ dura.
Aurélien LaroppeFunzionario eletto, responsabile dell’urbanistica di Besançon
Allora perché il dibattito è così acceso? Quali sono gli argomenti di entrambe le parti?
Per la casa dell’architettura la constatazione è semplice: questa distruzione è un attacco al patrimonio della città e il ripristino è del tutto possibile. Nella loro petizione condannano la demolizione a favore di costruzioni di scarsa qualità. “Oggi stiamo ancora costruendo in modo massiccio e di qualità inferiore, con edifici che rispondono a questioni economiche e non a questioni ecologiche e sociali come fanno le ristrutturazioni”.
Dal punto di vista del Comune la questione è un po’ più complessa e si presentano due problemi: “Se osserviamo l’allineamento degli edifici ci accorgiamo che è sfalsato. Il suo posizionamento non è adeguato. Se guardiamo solo l’edificio, ci diciamo che non dobbiamo demolirlo, guardiamo il progetto nel suo insieme” descrive Aurélien Laroppe. Prima di aggiungere “Ledoux è molto complicato da ristrutturare, trasformarlo in alloggi sarebbe particolarmente costoso. Tutto è sempre adattabile, ma finanziariamente non è sostenibile. Se gli edifici saranno troppo costosi perché la ristrutturazione costerà troppo, non potremo ospitare i Bisontini. Vogliamo che rimanga accessibile”.
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L’edificio non protetto dovrebbe quindi probabilmente essere distrutto nell’ambito del progetto “Saint-Jacques” guidato dall’azienda pubblica Territoire 25. L’obiettivo: costruire nuovi edifici residenziali e riabilitare completamente il quartiere nei prossimi anni. Il municipio spera ancora di calmare la situazione e di discutere con la Maison de l’architecture per spiegare più esaurientemente la sua decisione.
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