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In 20 anni, il Franches Equi Trail ha conquistato il cuore dei cavalieri qui e all’estero

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È il caso in particolare di Natacha Perraud e Erine Martinet, entrambe di Romont, che hanno partecipato all’evento per la prima volta. Lodano la buona organizzazione, che permette di affrontare il corso e gli eventi con serenità. “Quando siamo arrivati ​​venerdì, i box erano pronti per accogliere i cavalli, durante il percorso c’è il punto di ristoro per mangiare, oltre a fontanelle per i cavalli”, precisa Erine Martinet. “L’organizzazione è perfetta”, concorda Natacha Perraud. I due corridori friburghesi ritorneranno già sicuramente l’anno prossimo.

“Senza vincoli e più rustico”

In 20 anni di esistenza, il Franches Equi Trail ha avuto il tempo di trovare la formula giusta affinché tutto andasse nel migliore dei modi. “Abbiamo un sistema che funziona, lo sappiamo da molto tempo”, afferma Anaïs Gunsch. Con la sorella Morgane Donzé, hanno assunto la presidenza della manifestazione dopo la madre, ma alcuni membri del comitato sono stati presenti fin dall’inizio. Ciò vale soprattutto per il cassiere Christian Luder.

Prima della creazione del Franches Equi Trail, per tre anni consecutivi veniva organizzato un trekking ufficiale. “Si è svolto nell’arco di due giorni e c’erano molti vincoli”, ricorda Christian Luder. Dopo aver riflettuto, il comitato dell’epoca decise di creare un evento “senza restrizioni e più rurale”. Nasce così il Franches Equi Trail, un evento che si ispira agli ostacoli del trekking, ma in un’atmosfera più rilassata.

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