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I dipendenti federali dovranno stringere la cinghia

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I dipendenti pubblici dovranno stringere la cinghia

La Confederazione vuole rivedere le condizioni d’impegno. La differenza di trattamento con il settore privato è controversa da mesi.

Pubblicato oggi alle 17:58

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In breve:
  • Il Consiglio federale vuole rivedere le condizioni degli impegni di risparmio.
  • Un’analisi PWC indica che questi salari sono paragonabili a quelli del settore privato.
  • Uno studio precedente è giunto a conclusioni diverse. I sindacati ne chiedono l’abbandono.
  • Vert’libérale Céline Weber critica l’esclusione delle PMI dal calcolo della PWC.

Far parte dello staff della Confederazione potrebbe presto non essere più un sogno. Il Consiglio federale intende rivedere le condizioni d’impegno per risparmiare almeno 100 milioni di franchi tra il 2026 e il 2028. annuncio Mercoledì che secondo l’Ufficio federale del personale (UFPER) è possibile agire in tre ambiti: compensazione per l’aumento dei prezzi, scala salariale e altre condizioni di impiego.

Il Consiglio Federale interviene così in un dibattito nato da a studiopubblicato nel marzo 2023. L’Istituto svizzero di politica economica dell’Università di Lucerna (IWP) ci ha poi riferito che i dipendenti del settore pubblico guadagnano in media 14 000 franchi in più all’anno rispetto a una posizione equivalente nel settore privato. Nell’Amministrazione federale il divario ammonterebbe all’11,6%, nei Cantoni al 4,3% e nei Comuni al 3,4%.

Questi risultati fecero scalpore. Nel marzo 2023 il consigliere nazionale Philippe Nantermod (PLR/VS) e il consigliere statale Philippe Bauer (PLR/NE) hanno presentato proposte postula. Per rispondere a questa domanda, è stato commissionato un nuovo studio a PricewaterhouseCoopers (PWC).

Questo secondo analizzare arriva a conclusioni diverse. Per la stragrande maggioranza delle funzioni, la remunerazione totale corrisponderebbe in linea di principio a quella offerta dalle società del gruppo di confronto. E le differenze osservate “sono in linea di principio comprensibili”.

I sindacati sono contenti. “Finalmente disponiamo di uno studio fattuale, che mette a confronto mele con mele e che mette chiaramente in prospettiva il paragone tendenzioso ed errato dell’Istituto svizzero di politica economica”, esclama in un comunicato stampa la Comunità d’interessi dei collaboratori della Confederazione. Chiede quindi di “gettare nella spazzatura” il primo studio.

E le PMI?

La consigliera nazionale Céline Weber (PVL/VD) critica invece il calcolo del PWC. A giugno ha firmato una mozione del suo collega di partito Jürg Grossen (BE) che chiede di allineare le remunerazioni della Confederazione a quelle delle aziende private. E oggi esclama: “Le PMI sono state apparentemente escluse dal calcolo del PWC. Possiamo mettere in dubbio la validità di questa analisi”.

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Per la Vaudoise il Consiglio federale deve andare avanti. Parla del settore delle energie rinnovabili, nel quale lavora. «Molte aziende lamentano la partenza dei propri dipendenti per la Confederazione. Per le PMI l’Amministrazione federale rappresenta una vera concorrenza. Ma sono le PMI a far funzionare la Svizzera.»

“Totalmente incomprensibile”

La Comunità di interesse del personale della Confederazione ritiene che sia “totalmente incomprensibile” utilizzare lo studio IWP per esaminare le condizioni di lavoro del personale della Confederazione. Chiede al governo di ritirare le sue prime decisioni e chiede “un cambio di rotta”.

Nel comunicato stampa diffuso mercoledì, il governo ritiene che, secondo i risultati dello studio, esiste “un certo margine di manovra affinché il personale della Confederazione possa contribuire alla riduzione delle finanze federali”. Questo rapporto servirà quindi come base “per stabilire le modalità concrete delle misure annunciate”.

La compensazione per l’aumento dei prezzi e le altre condizioni di impegno possono essere modificate a breve o medio termine. Per quanto riguarda la scala salariale, gli effetti del cambiamento si faranno sentire a lungo termine. Nell’immediato si svolgeranno trattative con le associazioni del personale.

Il mese scorso il Consiglio federale aveva già deciso che i collaboratori della Confederazione partecipino allo sforzo collettivo, con un risparmio compreso tra 180 e 200 milioni di franchi entro il 2028. L’annuncio fatto mercoledì riguarda almeno 100 milioni di franchi. I risparmi aggiuntivi dovrebbero essere ottenuti eliminando determinati compiti e migliorando l’efficienza.

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Caroline Zuercher Dal 2005 è giornalista nella sezione Svizzera. Si occupa in particolare di temi legati alla salute e alla politica sanitaria. In precedenza ha lavorato per Swissinfo e Le Matin.Maggiori informazioni

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