Una ventina di ex segretari di Stato, ambasciatori ed esperti del Medio Oriente svizzeri invitano in una lettera il Consiglio degli Stati a non interrompere il finanziamento svizzero all’agenzia di aiuto dell’ONU ai profughi palestinesi (UNRWA). Sottolineano che nessuna ONG svizzera ha la possibilità, i mezzi o la competenza per sostituirlo.
Voci e interpretazioni infondate
La decisione del Consiglio nazionale “è stata presa per considerazioni politiche, alimentate da voci basate su interpretazioni infondate e non sui fatti e sulla realtà della sofferenza umana di una popolazione martoriata”, scrivono i firmatari della lettera, tra cui l’ex segretario di Stato Stato Jacques de Watteville e l’ex procuratore della Confederazione Carla del Ponte.
È particolarmente falso affermare che l’UNRWA è alleato di Hamas, continua la missiva riportata giovedì da Le Temps e Blick. Un’indagine delle Nazioni Unite dello scorso aprile ha concluso “che Israele non ha trasmesso alcuna prova del coinvolgimento dei dipendenti delle Nazioni Unite negli attacchi del 7 ottobre 2023 contro i civili israeliani”. Un’indagine amministrativa dell’ONU ha tuttavia ammesso che in nove casi un collegamento era possibile.
Diversi paesi hanno ripreso i finanziamenti
A seguito di questo rapporto, Giappone, Germania, Italia, Australia, Canada e Gran Bretagna hanno ripreso i finanziamenti. Attualmente, la disastrosa situazione sanitaria e alimentare dei 2,2 milioni di abitanti di Gaza richiede aiuti urgenti che solo l’UNRWA è in grado di fornire, sostiene l’Osservatorio umanitario sull’etica e la salute fondato dall’ex presidente di Medici del mondo svizzero Nago Humbert, all’origine di la lettera.
Il 9 settembre il Consiglio nazionale ha appoggiato con 99 voti favorevoli, 88 contrari e 7 astensioni la proposta dell’UDC di voler tagliare i finanziamenti all’UNRWA, contro il parere della commissione competente e del Consiglio federale. Quest’ultimo aveva già stanziato un finanziamento di 10 milioni di franchi per l’agenzia, invece dei 20 milioni inizialmente previsti per il 2024. I senatori dovranno esaminare la questione il 24 ottobre.
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