DayFR Italian

Giustizia: in tre anni i principali progetti realizzati da Abdellatif Ouahbi e quelli previsti

-

JavaScript è disabilitato! Perché vuoi farlo? Abilita JavaScript nel tuo browser web!


Abdellatif Ouahbi è, senza dubbio, una delle rare figure politiche ad assumere e difendere posizioni non consensuali, soprattutto sul fronte libertà individuali.

Questo forse spiega – o no – le numerose polemiche scatenate dal ministro negli ultimi tre anni, ma anche gli scontri con le professioni vigilate dal suo dicastero, tuttora in corso.

Focus sui principali progetti completati o attesi da Abdellatif Ouahbi.

Una digitalizzazione mista

Prima di soffermarsi sull’aspetto legislativo, è opportuno soffermarsi su uno dei più grandi progetti del Ministero della Giustizia: l’ digitalizzazione. Questo è oggetto di diverse promesse di progetto. Alcuni sono stati lanciati, mentre altri restano in attesa, pur dando l’impressione di un continuo ritardo nella trasformazione digitale.

Ad esempio, ad oggi non esiste alcun testo che disciplini la detenzione di sperimentazione a distanza. Sapendo che la tecnica della videoconferenza è ancora utilizzata nelle sperimentazioni. Ma il ministro ha già fatto sapere, nel 2022, di essere contrario a questa forma di processo.

Altri esempi: l’informatizzazione incompleta, soprattutto nei tribunali, ma anche l’insoddisfazione degli utenti di piattaforme come Mahakim.ma e quello dedicato agli avvocati. Il ministro, però, parla già di vigilare sull’intelligenza artificiale e si dà così scadenza le prossime elezioni.

Va comunque notato che il portale Mahakim.ma è stato recentemente ridisegnato. Sebbene più estetico, il sito non soddisfa ancora tutte le aspettative dei professionisti.

Ma altri servizi online sono stati lanciati dal dipartimento del Ministro Ouahbi. Si tratta della richiesta online di certificati di nazionalità marocchina, o anche di precedenti penali. Recentemente è stato adottato un progetto di decreto con l’obiettivo di istituire un registro dei mandati relativi ai diritti reali per combattere l’esproprio delle terre.

Se il ministro della Giustizia non è unanime sulla digitalizzazione, la sensazione è simile anche tra le professioni sotto la supervisione del suo dicastero.

Professioni arrabbiate

Dopo aver rivisto con successo le leggi relative allo status della magistratura e all’organizzazione giudiziaria, il ministro ha dovuto affrontare una vera e propria crisi. Negli ultimi mesi, soprattutto a partire da settembre 2024, è aumentato il numero delle proteste contro i testi emanati dal suo dipartimento o addirittura contro il ritardo dei testi promessi da questa stessa autorità governativa.

Si prevede che queste proteste continueranno o peggioreranno se anche altre professioni decideranno di agire. Attualmente e dal 7 ottobre, le anagrafi ne hanno sospeso l’attività movimento di sciopero lanciato nell’aprile 2024. Nel frattempo, avvocati e ufficiali giudiziari hanno avviato i rispettivi movimenti di boicottaggio e di sciopero che sono ancora in corso.

Per ora, il notai e il adulti non si esprimono. In effetti, si sono già espressi in passato, in particolare attraverso gli scioperi degli adulti. Ma al momento i testi relativi alle rispettive professioni non sono attuali. Quanto agli avvocati, protestano contro l’adozione del progetto di codice di procedura civile e richiamano diverse rivendicazioni, anche se il testo che disciplina la loro professione non è oggetto di esame né al governo né al Parlamento.

In effetti, una versione è trapelata nel 2022, provocando scalpore. I rappresentanti degli avvocati hanno respinto con fermezza questo testo e, allo stesso tempo, lo svolgimento dell’esame di avvocato che all’epoca aveva suscitato polemiche e generato gravi accuse contro il ministro, egli stesso avvocato di professione. La questione si è risolta in seguito all’intervento del capo del governo e del Mediatore del Regno che hanno raccomandato lo svolgimento di un nuovo esame per l’accesso alla professione.

Testi strategici

IL Codice della famiglia è uno dei testi la cui importanza è cruciale per il futuro del Paese e al quale Abdellatif Ouahbi ha contribuito in quanto faceva parte del gruppo incaricato di guidare la riforma del Moudawana.

Ma prima ancora, il ministro ha espresso in più occasioni il suo parere su diversi aspetti che riguardano questo testo. Nel 2022, poco più di un anno dopo la sua nomina, Abdellatif Ouahbi aveva già illustrato le sue ambizioni per la riforma della Moudawana. Si tratta in particolare del riforma delle procedure di divorzio optando per un giudice unico invece che per un corpo di tre magistrati che si pronunci in questi casi. Secondo il ministro, questa disposizione consentirà la designazione dei giudici nelle ambasciate marocchine all’estero pronunciarsi sui casi di divorzio che coinvolgono cittadini marocchini residenti all’estero, anziché costringerli a recarsi in Marocco.

In termini di tutela legaleche attualmente dà priorità al padre, il ministro PAM ha preso chiaramente posizione contro questo provvedimento discriminatorio e ingiusto. Proprio come il matrimonio di minorenni che ha richiesto ELIMINARE del Codice della Famiglia, o anche incriminare nel Codice penale.

Questi due testi si completano a vicenda su diversi punti, in particolare in termini di filiazione. E per il ministro lo si può dimostrare con un test ADNsoprattutto nell’ambito dei rapporti sessuali al di fuori del matrimonio, responsabilizzando così sul piano civile i genitori.

Nel corso di un convegno tenuto dall’a Fondazione Lafqui Titouani nel 2022, di cui è stato ospite Abdellatif Ouahbi, ha condiviso la soluzione che si basa sull’imposizione della responsabilità del bambino alla madre se il bambino rimane con il padre, e viceversa. Quando il figlio compie 21 anni, il genitore responsabile pagherà un risarcimento al genitore che si è preso cura del figlio in quegli anni. Si tratta di un risarcimento che il ministro ha dichiarato di voler introdurre nel progetto di codice penale che dovrebbe vedere la luce, secondo lui, nel gennaio 2023. Il testo è ancora atteso.

Una panoramica del progetto di codice penale

In diverse occasioni il ministro ha rivelato alcuni dei suoi progetti per il futuro Codice penale che è stato ritirato dal Capo del Governo nel 2021, su richiesta di Abdellatif Ouahbi.

L’obiettivo era quello di rivedere in profondità questo testo e di accompagnare questa riforma con una nuova Codice di procedura penale. Se quest’ultimo è stato appena adottato dal Consiglio di governo, il codice penale non è ancora stato messo a punto. Ma il ministro ha talvolta fornito alcuni scorci di questo testo tanto atteso.

Questi includono in particolare Sanzioni più severe per la diffamazionesoprattutto sui social network. Anche il ministro dà l’esempio e non esita ad intraprendere lui stesso azioni legali per denunciare commenti e scritti che ritiene diffamatori della sua persona. Ha così avviato un processo penale contro lo YouTuber Mohamed Reda Taoujni che è stato condannato, poi graziato. E più recentemente, il ministro ha intrapreso un’azione legale contro il giornalista Hamid El Mahdaoui, il cui processo è in corso.

Il codice penale prevederà anche sanzioni più severe nella lotta contro violenza contro le donne. Un’iniziativa lodevole per il ministro che ritiene importante il ruolo delle unità di sostegno per le donne vittime di violenza deve essere rivistosoprattutto perché molte vittime non fanno nemmeno il passo di lamentarsi o chiedere sostegno. La procedura di sostegno deve quindi essere rinnovata e adattata alle reali esigenze.

Se tali atti richiedessero sanzioni più severe, gli altri non verranno nemmeno incriminati. Si tratta di arricchimento illecitoprevisto dalla vecchia versione del codice penale. Per il ministro Ouahbi, la presunzione di innocenza pesa di più sulla bilancia, impedendo quindi di trovare un equilibrio tra questo diritto costituzionale e la caccia ai corrotti. Senza dirlo apertamente, la criminalizzazione dell’arricchimento illecito sembra essere stata abbandonata dal ministro. Detto questo, tale disposizione può essere imposta dal Parlamento se i parlamentari la propongono e la adottano.

Nell’aprile 2023, durante un convegno sulle libertà individuali, il ministro si è pronunciato aborto et adulterio. La prima è, a suo personale parere, “una questione tra il medico e la donna interessata”. Il secondo è sanzionato “ingiustamente”. Per lui “basta una semplice denuncia di un ispettore di polizia per provare l’esistenza di un adulterio mentre anche l’Islam richiede la presenza di quattro testimoni per provare formalmente l’esistenza di un rapporto sessuale extraconiugale” . Ricorda che “i bambini e i parenti sono le prime vittime di questa pratica contemporanea”.

Ma nulla lascia intendere che le posizioni del ministro saranno incluse nel testo attualmente in preparazione.

Sempre sul piano penale, il ministro è riuscito a far approvare due leggi, una delle quali non è stata esente da critiche. Questa è la legge relativa frasi alternative. L’altro testo adottato senza difficoltà è quello del gestione degli istituti penitenziari.

Si precisa che è già stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale la norma relativa alle sanzioni alternative. Ma questa pubblicazione non agisce la sua entrata in vigore Chi dipende piuttosto da diversi decreti attuativi.

Semplificare le procedure

Oltre alla digitalizzazione dei servizi volti a semplificare l’accesso alla giustizia, il dipartimento di Abdellatif Ouahbi ha sviluppato anche testi volti a facilitare tale accesso per le parti in causa. Ma secondo diversi operatori del settore, le disposizioni di questi testi sono incostituzionali.

Dopo l’adozione del progetto di codice di procedura civile da parte della Camera dei Rappresentanti e di quello di codice di procedura penale da parte del Consiglio direttivo, si sono levate voci per denunciare le disposizioni previste in questi testi.

Sebbene il loro scopo sia quello di semplificare l’accesso alla giustizia per i cittadini, questi testi sono accusati di ostacolare i diritti delle parti in causa. Ad esempio, il progetto di codice di procedura civile prevede un tetto massimo per i ricorsi, mentre il progetto di codice di procedura penale vieta alle associazioni di intraprendere azioni legali in questioni che coinvolgono fondi pubblici. Molto criticata, questa posizione è tuttavia assunta dal ministro dal 2022.

Oltre a queste disposizioni, i due testi apportano alcune novità accolte favorevolmente dai professionisti che operano in ambito giudiziario.

Dal rafforzamento delle garanzie relative al giusto processo all’orientamento all’uso della custodia di polizia e della detenzione preventiva, compreso il rafforzamento del ruolo dell’avvocato, aggiunge il progetto di codice di procedura penale 106 articoli nuovi e più di 300 modificati.

Il progetto di codice di procedura civile prevede, da parte sua, di cedere la gestione del denaro dei litiganti alla Caisse de dépôt et de gestion invece che agli avvocati, ma anche di abolire l’istituto del curatore e di istituire quello dell’esecuzione giudice che è in particolare responsabile della supervisione e del controllo dell’andamento dell’esecuzione delle decisioni giudiziarie.

Per quanto riguarda l’esecuzione delle sentenze, il ministro ha annunciato diverse misure durante la sua visita al Parlamento. E questi erano considerati “incoraggianti”.

Hai in mente un progetto immobiliare? Yakeey e Médias24 ti aiutano a realizzarlo!

©Media24. Qualsiasi riproduzione vietata, in qualsiasi forma, senza l’autorizzazione scritta della Société des Nouveaux Médias. Questo contenuto è protetto dalla legge e in particolare dalla legge 88-13 relativa alla stampa e all’editoria, nonché dalle leggi 66.19 e 2-00 relative al diritto d’autore e ai diritti connessi.

Related News :