Azione collettiva, l’unico modo per mantenere il controllo della situazione

Pubblicato il 16 ottobre 2024 alle 08:03. / Modificato il 16 ottobre 2024 alle 09:40.

La questione della difesa collettiva dei diritti (azione collettiva) agita da diversi anni la Commissione Affari Giuridici del Consiglio Nazionale. La Commissione è indecisa se accogliere la proposta del Consiglio federale di modificare le norme del codice di procedura civile per consentire la difesa collettiva dei diritti attraverso azioni collettive dai contorni ben definiti, dotate di garanzie sufficienti per evitarle ogni rischio di deriva.

Economiesuisse solleva in particolare lo spettro di azione collettiva americano, con il quale il progetto proposto non ha nulla in comune. In Svizzera non esistono incentivi americani: da un lato la vittima non può ottenere più dell’importo del danno (niente danni punitivi che ammontano a multipli del danno effettivo); gli avvocati invece non vengono pagati in base al risultato (l’accordo sulla quota della causa). Da lì in poi, gli avvocati non hanno alcun incentivo a perseguire azioni collettive piuttosto che procedure normali. Citiamo anche il regime dei Paesi Bassi, ma studi recenti hanno dimostrato che anche lì non ci sono valanghe di procedure.

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