Il messaggio dell’UE alla Svizzera: “L’Europa non è un menu à la carte!”

Pubblicato il 15 ottobre 2024 alle 16:36 / Modificato il 15 ottobre 2024 alle 16:40

Linea retta finale dei negoziati tra la Svizzera e l’Unione europea (UE) o zigzag e salti frenetici? Ufficialmente i negoziatori continuano a lavorare intensamente, in un clima di fiducia. Ma il nervosismo è palpabile. Il punto principale del contendere resta la libera circolazione delle persone e il freno all’immigrazione voluto dalla Svizzera. Ciò è stato verificato ancora una volta martedì a Lussemburgo, dove i ministri degli affari europei si sono occupati della questione Svizzera-UE nell’ambito del Consiglio Affari generali (GAC). La Commissione Europea ha presentato lo stato dei negoziati. E le richieste poste alla Svizzera. Con un messaggio chiaro: la clausola di salvaguardia unilaterale voluta dalla Svizzera è del tutto irrealistica. Un altro messaggio: i negoziati devono concludersi entro la fine dell’anno.

Maros Sefcovic, il commissario europeo che segue il dossier svizzero, lo ha ripetuto ancora a metà pomeriggio, davanti ai giornalisti svizzeri presenti in Lussemburgo tra cui Tempo: “Nessun membro dell’UE sostiene una clausola di salvaguardia unilaterale”. Ricordando che sono già stati condotti 120 round di negoziati, ha definito i colloqui con la Svizzera “tra i più intensi” che abbia mai vissuto, ma assicura di rimanere “fiducioso”. La riunione dedicata al dossier è durata quasi 45 minuti. E sono intervenuti tredici ministri, tra cui quelli di Francia, Germania, Italia e Lussemburgo.

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