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Conferenza internazionale contro la criminalità transfrontaliera

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La cooperazione subregionale, regionale e internazionale rimane cruciale nella lotta contro la criminalità organizzata transfrontaliera, ha affermato martedì il rappresentante permanente del Marocco presso le organizzazioni internazionali a Vienna, Azzeddine Farhane.

“Il Marocco resta convinto che la lotta contro la criminalità organizzata può avere successo solo attraverso una consapevolezza continua, strategie concertate, approcci coordinati e azioni mirate alla prevenzione e alla lotta contro la criminalità organizzata transfrontaliera”, ha affermato Farhane in un discorso tenuto in tale occasione della 12a Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale (CTOC), che si terrà dal 14 al 18 ottobre a Vienna. Il diplomatico, in questo contesto, ha sottolineato l’importanza del principio di responsabilità condivisa che deve essere la pietra angolare di ogni azione concreta basata su una visione comune, realistica, sostenibile e costruttiva, lontana da ogni ristrettezza e guidata da considerazioni ideologiche o politiche.

Ha inoltre sottolineato gli sforzi che il Marocco continua a compiere per affrontare le sfide poste dal traffico di migranti, dalla tratta di esseri umani e dal terrorismo, in conformità con il fermo impegno del Regno a sostenere gli sforzi internazionali per combattere tutte le forme di criminalità transfrontaliera. Il Marocco è convinto che la conclusione di accordi bilaterali e regionali dia ulteriore slancio agli sforzi globali per combattere la criminalità organizzata transnazionale, ha affermato, ricordando che il Regno ha firmato più di 90 accordi bilaterali di cooperazione giudiziaria in materia penale con diversi Stati di diverse regioni geografiche. .

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A livello continentale, nell’ambito della sua partecipazione al Consiglio di Pace e Sicurezza dell’Unione Africana (UA), il Regno ha contribuito in modo sostanziale allo sviluppo di risposte collettive alle questioni globali e regionali, tra cui il terrorismo, il cambiamento climatico e la sicurezza alimentare, come parte dell’Alta Visione di Sua Maestà il Re Mohammed VI, per un’Africa pacifica, stabile e prospera, ha osservato il diplomatico. In termini di migrazione, e nell’ambito della gestione dei flussi migratori, il Marocco ha adottato, dall’ultimo decennio, la “Strategia nazionale per l’immigrazione e l’asilo”, basata sulla solidarietà, l’inclusione e un approccio umanista, che ha permesso a migliaia di immigrati di l’accesso al mercato del lavoro e alla formazione professionale, alla scuola pubblica per i propri figli, nonché il diritto di creare associazioni e cooperative e di beneficiare dei servizi sanitari pubblici, ha proseguito.

A livello del continente africano, e in qualità di leader dell’UA sulla questione della migrazione, il Marocco ha organizzato, il 18 aprile 2024, la Conferenza ministeriale regionale del Nord Africa, sul tema “Panafricanismo e migrazione”, che ha approvato la “Dichiarazione di Rabat”, chiedendo la mobilitazione dei migranti e dei discendenti afro come parte del rinnovamento del panafricanismo attorno alla riforma delle istituzioni multilaterali e ad una migliore rappresentanza dell’Africa nella governance globale, ha affermato. Inoltre, Farhane ha osservato che il Marocco ha posto la lotta contro il terrorismo in prima linea nelle sue priorità di sicurezza e ha sviluppato, in conformità con le Alte Linee Guida di Sua Maestà il Re Mohammed VI, una strategia olistica e integrata per combattere il terrorismo. basato su un approccio a tre pilastri: rafforzamento della sicurezza interna, lotta alla povertà e riforma in campo religioso.

Per quanto riguarda il contributo del Marocco all’azione globale nella lotta al terrorismo, il Regno ha co-presieduto, dal 2016, il Global Counterterrorism Forum (GCTF), per tre mandati consecutivi, che hanno portato allo sviluppo di buone pratiche e strumenti per i decisori e gli operatori per rafforzare le capacità civili di lotta al terrorismo, le strategie nazionali, i piani d’azione e i moduli di formazione. Inoltre, il Marocco ospita, a Rabat, l’Ufficio delle Nazioni Unite per l’antiterrorismo in Africa, che offre formazione sulla lotta al terrorismo, gestione della sicurezza delle frontiere, prevenzione della radicalizzazione e promozione dei diritti umani nella lotta al terrorismo. Dalla sua inaugurazione nel 2021, l’Ufficio delle Nazioni Unite per la lotta al terrorismo in Africa ha formato più di 1.500 esperti africani, rafforzando così la capacità del continente di affrontare questa minaccia, ha affermato Farhane.

Inoltre, e in considerazione di questi sostanziali contributi agli sforzi globali per combattere la criminalità organizzata transnazionale, il Regno è stato eletto all’unanimità per ospitare la 93a sessione dell’Assemblea generale dell’Interpol nel 2025, durante la 91a sessione dell’Assemblea, che si è tenuta a Vienna lo scorso anno. Dicembre. Da notare che il Marocco è stato eletto per acclamazione, a nome dell’Africa, vicepresidente della 12a Conferenza della CTOC, presieduta dalla Slovacchia.

Con MAPPA

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