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Un’interazione che ha coinvolto il capitano della Nati a fine partita, trasmessa brevissimamente in tv, è un vanto per il calcio.
La Serbia ha vinto questa partita della Nations League contro la Svizzera (2-0). Ma sabato sera a Leskovac c’è stato un altro vincitore: il calcio.
Come avevano promesso davanti alla stampa i protagonisti del duello, sia serbi che svizzeri, non si sono verificati incidenti in campo legati alle origini kosovare del capitano Nati Granit Xhaka. Tuttavia, il track record delle partite del 2018 e del 2022 ha fatto temere problemi. Tanto più che, questa volta, le due selezioni non si sono incontrate in campo neutro, ma in Serbia.
Ma sia Granit Xhaka che tutta la squadra serba si sono comportati in modo impeccabile durante questa partita e nei giorni precedenti.
Nessuna dichiarazione controversa nei media. Nessun cattivo gesto sul prato. Niente. E il capitano svizzero, questa volta, ha saputo mantenere i nervi saldi di fronte alle poche provocazioni arrivate dalla tribuna.
Il resoconto della partita????
È importante sottolinearlo e congratularsi con tutti gli attori di questa parte. Sono stati ottimi ambasciatori del calcio. Ci hanno ricordato che il loro sport permette l’incontro pacifico tra persone che però nutrono reciproci risentimenti.
In questo, il calcio – e lo sport più in generale – rappresenta un vero e proprio esempio da seguire.
Ha qualcosa che ispira leader e popolazioni di un pianeta in cui l’odio reciproco e i conflitti armati (la guerra in Kosovo alla fine degli anni ’90, per esempio) non mancano purtroppo.
La scena avvenuta sabato sera a Leskovac ha cristallizzato le virtù diplomatiche di una partita di calcio. Passato in secondo piano in tv, solo gli spettatori più attenti hanno potuto vederlo.
Questo il bellissimo abbraccio, dopo il fischio finale, tra Granit Xhaka e l’allenatore serbo, Dragan Stojkovic.
La scena in video ????
Video: Twitter
Vedendo che il capitano del Nati rientrava negli spogliatoi, il tecnico – che già prima della partita aveva elogiato le qualità calcistiche di Xhaka – si è avvicinato per stringergli la mano. È seguito un dialogo amichevole, con pacche sulle spalle e qualche breve scambio di parole.
Un simbolo molto forte. Questo gesto, sotto gli occhi di migliaia di spettatori e telespettatori (soprattutto giovani), serve anche da esempio.
Sicuramente questa terza sconfitta in tre partite della Nations League è molto frustrante per la squadra svizzera e i suoi tifosi. Ma da questa trasferta in Serbia è uscita più forte grazie ad un’ottima gestione del contesto extrasportivo. E questa è sicuramente la cosa principale.
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