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perché viene denunciata questa futura linea ferroviaria?

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Gli oppositori della futura linea ferroviaria ad alta velocità (LGV) del Sud-Ovest, che nel 2032 collegherà Tolosa a Parigi in tre ore e dieci minuti, si mobilitano questo sabato in Gironda sotto la sorveglianza delle autorità.

È ai margini della foresta delle Landes che sabato si svolgerà una manifestazione non dichiarata contro l’imminente collegamento TGV tra Bordeaux, Tolosa e Dax. Le autorità avevano accennato questa settimana alla possibile partecipazione di 3.000 oppositori, temendo l’arrivo di “diverse centinaia di individui molto violenti”.

• Cos’è questa futura linea TGV?

Si tratta di uno dei più grandi progetti infrastrutturali di trasporto in Francia, con un investimento complessivo di 14 miliardi di euro finanziato dallo Stato (40%), dagli enti locali (40%) e dall’Unione Europea (20%) per un totale di 418 chilometri di nuove linee.

Si tratta anche dell’ultimo grande progetto LGV in Francia, sul quale lo Stato e la SNCF vogliono ora concentrarsi rigenerazione della rete secondaria.

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Mappa del futuro LGV tra Bordeaux e Tolosa © Société dy Grand Projet Sud-Ouest

Infine, grazie a questa nuova tratta, Parigi e Tolosa saranno collegate in 3 ore e 10 minuti, un’ora in meno rispetto a oggi. La linea attraverserà cinque dipartimenti ed eviterà l’emissione di 340.000 tonnellate di CO2 all’anno, affermano le parti interessate. E Tolosa sarà a 1h05 da Bordeaux.

Il Grand South-West Rail Project (GPSO) prevede anche una fase 2 con la costruzione di un tratto tra Bordeaux e Dax, nelle Landes, destinato ad essere esteso verso la Spagna in direzione di San Sebastian e Madrid.

• Dove stanno procedendo i lavori?

Sono appena iniziati, anche se il progetto è in cantiere da 30 anni. Dopo l’inizio dei lavori di sviluppo ferroviario a nord di Tolosa nel maggio scorso, quelli a sud di Bordeaux potranno iniziare dopo il parere favorevole dell’inchiesta pubblica.

Quest’ultimo ha tuttavia espresso tale parere “previa scioglimento delle riserve formulate dal Ministero della Transizione ecologica e della Coesione territoriale relative alle specie protette”, in particolare la lontra europea e il visone europeo.

• Un’inchiesta pubblica contestata

Ma questa indagine è giustamente contestata dagli oppositori del progetto. Ha generato 2.800 contributi, il 92% sfavorevoli. La commissione d’inchiesta ha quindi formulato diverse raccomandazioni, tra cui quella di proseguire la consultazione e di tenere conto dei disturbi acustici e visivi per i residenti.

“Quando leggiamo le conclusioni della commissione d’inchiesta, tutti gli elementi del discorso coincidono con quello del prefetto e della direzione lavori”, lamenta Francia 3i membri del coordinamento LGV Non Merci che riunisce diverse associazioni contrarie al progetto e che denuncia “un’aberrazione economica”.

“Questo progetto LGV Bordeaux-Tolosa è respinto in maniera massiccia dalle popolazioni e dagli eletti dei comuni periurbani e rurali”, continuano.

• Una vecchia opposizione

Dopo le mobilitazioni iniziali degli ultimi anni, i collettivi hanno fatto appello alle Rivolte della Terra affinché “uscissero dai radar a livello nazionale” facendo affidamento sulle “lotte precedenti” del movimento noto in particolare per la sua opposizione ai “bacini”, alle contestate riserve di irrigazione in Poitou.

“Oggi la sfida è generalizzare la mobilitazione per non lasciare passare questa folle e rovinosa linea ad alta velocità, distruttiva per i territori e le risorse naturali”, ha dichiarato sabato mattina alla stampa Jean Olivier, membro del coordinamento. LGV no grazie”.

“Abbiamo davvero bisogno di farci conoscere, vogliamo fare di questa giornata una leva per amplificare la comunicazione su tutti i problemi legati a questo progetto”, ha detto all’AFP Marie-Christine Hergle del collettivo “LGV NiNa” (Ni). ).

Altri sono favorevoli a una lotta attraverso “canali legali”, come le iniziative dei parlamentari girondini (da LFI a LR passando per EELV e MoDem) che chiedono al governo una moratoria e/o un referendum locale sull’LGV.

Gli oppositori denunciano un progetto “mortale” che, secondo loro, porterebbe all’artificializzazione di circa 5.000 ettari, in particolare attraversando la valle del Ciron, affluente della Garonna, e la sua foresta di faggi ancestrali.

Sostengono il rinnovamento delle linee esistenti per sviluppare i “treni di tutti i giorni” e criticano l’imposizione di una tassa speciale su oltre 2.300 comuni vicini alla tratta per questo progetto “faraonico” cofinanziato dallo Stato, dagli enti locali e dall’Unione europea Unione.

“Questo è sintomatico di una situazione disastrosa in cui i comuni si indebitano per finanziare un progetto che non gli interessa, mentre mancano da tutte le parti le risorse per finanziare il servizio e la rete esistenti”, spiega il collettivo.

• Un progetto sostenuto da molti funzionari eletti

Il presidente (PS) di Nouvelle-Aquitaine, Alain Rousset, difende un “investimento di almeno un secolo” che permetterebbe di “togliere” dalle strade i 10.000 camion che tornano ogni giorno dalla Spagna, liberando le infrastrutture esistenti linee per il trasporto merci.

“Tra qualche anno, Tolosa e l’Occitania saranno finalmente collegate all’alta velocità. A Parigi da un lato, ma anche al Sud dell’Europa. Questa infrastruttura ci permetterà anche di aumentare la frequenza dei treni giornalieri sulla linea di Tolosa -L’asse Montauban, come una RER”, afferma Carole Delga, presidente della regione Occitania, la regione che investirà di più nel progetto.

I funzionari eletti sottolineano la riparazione di una sorta di ingiustizia, “siamo l’unico capoluogo di regione a non disporre dell’alta velocità”, sottolinea Jean-Luc Moudenc, sindaco di Tolosa e presidente di Toulouse Métropole.

Infine, secondo un sondaggio Odoxa, quasi 8 francesi su 10 e più di 9 spagnoli su 10 lo approvano. Inoltre si potrebbero creare 10.000 posti di lavoro diretti e indiretti.

Olivier Chicheportiche con l’AFP

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