L’ex braccio destro e amico di lunga data di Justin Trudeau lancia l’allarme sull’ascesa del movimento sovranista in Quebec, una minaccia per la quale, teme, il Canada non è pronto. Nel Canada inglese, non è l’unico.
Gerald Butts esprime le sue paure in un lungo testo pubblicato venerdì sulla rivista Il trichecointitolato “La crisi di secessione del Quebec sta arrivando, e il Canada non è pronto: perché i sovranisti vedono ora la loro possibilità”.
In poco più di 2.000 parole, l’ex segretario principale di Justin Trudeau spiega come crede che il Canada si stia dirigendo verso uno scenario simile alla Brexit nel Regno Unito entro una finestra di tre-cinque anni.
Tristezza canadese
Individua tre condizioni vincenti per i sovranisti, tra cui “l’eccessiva negatività” della classe politica, l’ingerenza straniera da parte della Russia e visioni opposte sulla questione climatica.
Confinati in un paese dove regna la tristezza, i quebecchesi si sono “rifugiati” nel Parti Québécois (PQ) e nel Bloc Québécois per offrirsi “protezione” contro l’elezione di Pierre Poilievre, un politico “popolare in Quebec anche più di Justin Trudeau a Calgary”, crede Gerald Butts.
I sondaggi attuali mostrano che il PQ di Paul St-Pierre Plamondon vince, nonostante la sua promessa di indire un referendum nel suo primo mandato. A livello federale, il partito conservatore di Pierre Poilievre non riesce ancora a ottenere risultati convincenti in Quebec, mentre otterrebbe la metà dei voti nel Canada inglese.
Interferenza russa
Butts immagina anche un’attiva “interferenza straniera” da parte della Russia di Vladimir Putin negli affari canadesi, con l’obiettivo di seminare “caos” e aumentare la divisione tra il Quebec e le altre province.
“È difficile immaginare un’opportunità più grande dello scioglimento del più grande partner commerciale e più stretto alleato degli Stati Uniti”, ha scritto. “Noi canadesi non siamo abituati a considerarci un importante obiettivo strategico di mortali avversari stranieri, ma dovremmo abituarci”.
Cambiamento climatico
Gerald Butts prevede anche che i sovranisti del Quebec guideranno la battaglia sull’ambiente e sul cambiamento climatico, cosa che senza dubbio farà alzare le sopracciglia nelle province occidentali, in particolare nell’Alberta.
“I sovranisti diranno che l’indipendenza è la via della prosperità per il Quebec nella nuova economia energetica, e che un “Sì” è l’affermazione più chiara possibile della sua determinazione nella lotta contro il cambiamento climatico”, sostiene.
Oggi vicepresidente dell’ think tank del Gruppo geopolitico Eurasiatico, Butts definisce la prospettiva di una crisi costituzionale una “tragedia per il Canada e un problema geopolitico unico per gli Stati Uniti”.
L’avvertimento di Butts, una delle menti dietro l’ascesa al potere di Justin Trudeau, è già stato condiviso dagli opinion leader del Canada inglese, tra cui i giornalisti John Ibbitson, Stephen Maher e Andrew Coyne, che si sono occupati personalmente dell’argomento la scorsa settimana.
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