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Lione. Una decisione di Michel Barnier (che costa cara) fa tremare le mura del municipio

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Nicola Zaugra

Pubblicato il

12 ottobre 2024 alle 7:04

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I muri del municipio di Lione hanno tremato questo fine settimana all’annuncio del bilancio 2025 presentato dal governo di Michel Barnier. Tra nuovi aumenti delle tasse e decisioni di risparmio sulla spesa, lo Stato preleverà soldi anche dalle casse degli enti locali.

Almeno 5 miliardi di euro da reperire urgentemente

In totale in Francia, Alle comunità verranno richiesti 5 miliardi di euro (Regioni, dipartimenti, intercomuni e comuni).

Le comunità stimano addirittura l’importo totale dello sforzo a 9,5 miliardi di euro, tenendo conto in particolare degli effetti dell’inflazione e del taglio di 1,5 miliardi del fondo verde. Una decisione decisa dal nuovo primo ministro che sta provocando tempesta in molti municipi francesi. Nella Grande Lione, il comune di Lione, Villeurbanne o anche Vénissieux sono preoccupati tra 450 grandi comunità in Francia.

La città e la metropoli di Lione hanno subito un duro colpo

Per la Città di Lione, diversi milioni di euro andranno al bilancio generale dello Stato. “Il paese è stato mal gestito per sette anni e oggi diamo la colpa alle comunità, il che è totalmente ingiusto ed è una sciocchezza economica”, ha lamentato Grégory Doucet, sindaco ambientalista di Lione, citato da Francia 3 questo venerdì.

A Bordeaux, città guidata anche da un sindaco ambientalista, la decisione di Michel Barnier rappresenterà tra gli 8 ei 10 milioni di euro in meno l’anno prossimo.

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La Metropoli di Lione, dal canto suo, già alle prese con problemi finanziari per completare il suo ultimo bilancio, dovrà contare su 50-70 milioni di euro nel 2025, secondo il suo presidente Bruno Bernard. La comunità che unisce poteri metropolitani e dipartimentali dovrebbe essere la più colpita in Francia davanti a Aix-Marsiglia (21,9 milioni di euro), Bordeaux Métropole (16,4 milioni), Strasburgo (14,6), Tolosa (13,9 ), Nantes (11,1) o Nizza ( 9,9 milioni), secondo le stime dell’associazione degli eletti Intercommunalités de France.

Tanto da provocare fastidio e rabbia in Bruno Bernard:

Dovremmo chiudere le mense universitarie? Ehads dovrebbe essere chiuso? Dovremmo smettere di aiutare con l’isolamento termico? Dovremmo smettere di pagare RSA? Possiamo guardare, ma queste sono solo le misure contro i francesi proposte dal governo.

Bruno Bernard, presidente della Métropole de Lyon

Un “dialogo vero” chiesto al governo

La ministra Catherine Vautrin, responsabile del Partenariato con i Territori e del Decentramento della Francia, in viaggio a Lione in occasione del Congresso Urban France per parlare con gli eletti locali, si è assunta la responsabilità della misura, promettendo che le “comunità fragili” non saranno colpite.

La Città e la Metropoli dovranno abbandonare progetti, fare più risparmi o aumentare le tasse? Le decisioni, che potrebbero essere dolorose, stanno arrivando…

I due eletti di Lione intendono comunque esercitare pressioni sul governo. 44 sindaci e presidenti di grandi città e metropoli hanno firmato un forum Francia occidentale per chiedere un “vero dialogo” sul provvedimento che continua a provocare tensioni.

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