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Debito: l’agenzia Fitch mantiene il rating della Francia a “AA-”, ma la pone con outlook negativo

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Fitch ha deciso. Venerdì sera l’agenzia di rating ha mantenuto il rating della Francia ad “AA-”, ma ha posto la Francia con outlook negativo. Una decisione che arriva all’indomani della presentazione del progetto di bilancio 2025 che prevede uno sforzo di 60 miliardi di euro per contenere l’impennata del deficit.

In seguito a questo annuncio, il governo ha dichiarato tramite il Ministero dell’Economia di “prendere atto” dell’outlook negativo sul rating della Francia. “Rilevo che l’agenzia sottolinea la forza della nostra economia, vasta e diversificata, l’efficacia delle nostre istituzioni e la nostra storia di stabilità macrofinanziaria”, ha reagito il ministro dell’Economia, Antoine Armand.

“I rischi legati alla politica fiscale sono aumentati rispetto alla nostra ultima revisione”, spiega Fitch, il cui precedente rating pubblicato sulla Francia risale ad aprile. “Lo slittamento di bilancio previsto per quest’anno pone la Francia in una situazione più sfavorevole, e ora ci aspettiamo deficit di bilancio più ampi, che porteranno ad un forte aumento del debito pubblico fino a raggiungere il 118,5% del PIL entro il 2028”, scrive Fitch nel suo comunicato stampa.

E mentre il governo intende ridurre il deficit pubblico francese al 5% del Pil dal 2025 e poi sotto il 3% nel 2029, l’agenzia Fitch non ci crede: ha alzato le previsioni sul deficit pubblico della Francia nel 2025 e nel 2026 “al 5,4% del PIL”. “Non ci aspettiamo che il governo rispetti le sue previsioni riviste sul disavanzo a medio termine per portare il disavanzo al di sotto del 3% del PIL entro il 2029”, spiega.

È prevedibile un calo della crescita?

Per dimostrare la sua buona volontà ed evitare il rischio di una “crisi finanziaria”, secondo le parole del primo ministro Michel Barnier, il governo ha presentato giovedì il suo disegno di legge finanziaria per il 2025 che prevede 60 miliardi di euro di sforzi sotto forma di riduzioni di spese e tasse aumenti per ridurre il deficit pubblico al 5%.

Il ministro dell’Economia, Antoine Armand, ha dichiarato venerdì di aver tenuto conto dello “sguardo attento” delle agenzie nell’elaborazione del bilancio. “Non facciamo una politica per le agenzie di rating, ma ovviamente guardiamo qual è il clima internazionale e come gli istituti vedono la Francia”, ha spiegato a 2. “E questa visione è attenta” perché “di fronte al debito colossale abbiamo, di fronte ai deficit che continuano a diminuire, dobbiamo prendere delle misure”.

Di portata “relativamente senza precedenti”, secondo il presidente dell’Alto Consiglio delle Finanze Pubbliche (HCFP), Pierre Moscovici, che ne ha analizzato i contorni macroeconomici, questa pozione che mescola aumenti fiscali e tagli alla spesa potrebbe riportare la Francia su binari meno scivolosi dopo un anno 2024 che ha descritto come “nero” questo giovedì. Ma rischia anche, secondo lui e gli economisti, di pesare sulla crescita del prossimo anno, attualmente prevista dal governo all’1,1%, e di complicare la futura riduzione dei deficit.

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