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Organizzazione delle supplenze nelle scuole dell’Alto Reno: una circolare “inaccettabile” per il sindacato Snuipp68

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La situazione di tensione nelle assunzioni nell’ambito dell’istruzione nazionale, e in particolare nel 1È (asili nido e scuole), è appena nata una nuova circolare emessa dal DASEN (direttore accademico dei servizi educativi nazionali) dell’Alto Reno, un funzionario della “grande casa” incaricato di dirigere e attuare la politica educativa nei paesi dipartimenti.

Inviato ai presidi il 1° ottobre 2024, vorrebbe agire, mentre “durante gli ultimi anni scolastici e talvolta per periodi molto lunghi, diversi distretti hanno vissuto forti tensioni per la sostituzione.

Le situazioni di tensione sono definite dalla mobilitazione di tutti i sostituti di lungo periodo per almeno 3 settimane, oppure dalla presenza di almeno una classe non sostituita da più di una settimana.

Dopo due settimane di assenza dell’insegnante, l’Ispettore, in collaborazione con il preside della scuola, può mettere in atto “la procedura di sostituzione eccezionale”.

Ufficialmente il documento si propone quindi di definire “un protocollo dipartimentale per gestire queste situazioni critiche al fine di fornire migliore risposta possibile per migliorare le condizioni di accoglienza e di insegnamento studenti in ciascuna scuola.

Destinato alla rete delle scuole prioritarie (denominate REP+ e REP), così come alle scuole non prioritarie, annuncia nuove disposizioni volte a far fronte alla carenza cronica di insegnanti di fronte agli studenti.

I fondi vengono così controllati: verranno utilizzati dipendenti pubblici dedicati a compiti di sostituzione a breve termine, o a compiti di insegnamento specializzato.

E per fare questo, anche le classi a numerazione frazionata rischiano di scomparire temporaneamente, almeno inizialmente:

“Sulla base dell’analisi di questi rapporti giornalieri, IA-DASEN potrebbe prendere in considerazione la mobilitazione brigatisti eccezionali (formazione continua o REP+) per garantire uno o più sostituti “ordinario”. Queste mobilitazioni possono, a seconda della gravità della situazione, assumere proporzioni maggiori dipartimentale, impattante o meno sulle azioni formative in corso”.

Il “DASEN AI” (l’ispettore dell’Accademia) può quindi mobilitare gli insegnanti delle scuole responsabili per brevi sostituzioni nell’arco di 1 o 2 giorni (i “brigadieri”). Di solito sostituiscono un insegnante in formazione o che lavora in una scuola REP+.

Con l’adozione della circolare si garantiranno le sostituzioni dei docenti in assenze di medio o lungo termine. Un compito solitamente demandato ad altri titolari sostitutivi a lungo termine, gli “ZIL” che vedranno ampliato geograficamente l’ambito dei loro sostituti.

Gli insegnanti in formazione potrebbero addirittura essere privati ​​dei loro diritti, in vista di svolgere missioni di sostituzione.

Ma questo va oltre la ridefinizione dei compiti di alcuni insegnanti. L’ispettore e il preside identificheranno le classi divise nella scuola che potrebbero lavorare insieme riunendo due gruppi divisi nella stessa classe.

Queste classi divise sono un’iniziativa politica lanciata nel 2017 dal Ministero dell’Istruzione Nazionale con l’obiettivo di ridurre il numero di studenti per classe, in modo da consentire agli insegnanti di rispondere meglio alle esigenze individuali degli studenti.

Con questa circolare i due semigruppi sostenuti da due insegnanti verrebbero poi uniti in uno solo, così da liberare un insegnante per un’intera classe dalla quale l’insegnante è assente.

E parteciperanno tutti: “L’eventuale mobilitazione del personale docente senza carico di classe, RASED per esempio, potrebbe poi essere considerato, però in maniera del tutto eccezionale.”

L’espressione banale e burocratica “senza carico di classe” farebbe pensare che questi insegnanti non funzionino, ma è proprio il contrario: le “RASED” (reti di aiuto specializzate per studenti in difficoltà, una tipologia di insegnanti in cammino di rarefazione) riuniscono psicologi e insegnanti di scuole specializzate. Lavorano con gli alunni dalla scuola dell’infanzia al CM2, in classe o in piccoli gruppi, all’interno delle scuole in cui si trovano…

La sofferenza sul lavoro diventa una scuola

Per il principale sindacato degli insegnanti scolastici, Snuipp68-FSU, queste nuove richieste del DASEN sono inaccettabili.

Non lo sono “né normativi né efficaci e degradano gravemente le condizioni di lavoro dei colleghi”.

L’organizzazione si basa in particolare sull’articolo L133-1 del Codice dell’Istruzione, che prevede che sia istituito un servizio di accoglienza in caso di assenza imprevedibile dell’insegnante e assenza possibilità di sostituzione.

Tuttavia, non viene mai specificato che viene offerto un servizio didattico agli studenti della classe interessata.

Per il sindacato:

L’assenza di un insegnante, oltre il primo giorno, non può essere definita imprevedibile. Non è possibile imporre ai colleghi di accogliere e/o progettare “un percorso di continuità didattica per gli studenti il ​​cui docente è assente”, anche se tale docente è assente e non sostituito per più giorni.

Non è inoltre possibile chiedere ai docenti delle classi frazionate di effettuare un ririmpasto delle classi, come specificato nella circolare specifica per la priorità didattica. Il provvedimento riguarderà, oltre alla loro organizzazione annuale, sempre gli stessi colleghi e gli stessi studenti. Come spiegare allora alle famiglie che alcune classi divise rimangono divise tutto l’anno mentre altre no? Come lavorare con 30 o più studenti (cosa che accade spesso quando si riuniscono due classi divise…)?

Infine, non è più accettabile la diversione del personale RASED, dei brigatisti REP+ o del personale in formazione continua a vantaggio di sostituzioni “ordinarie”. Ciò equivale a negare la loro missione e il diritto alla ponderazione delle ore nell’istruzione prioritaria e nella formazione continua…

Un contesto politico ostile agli insegnanti

Il disegno di legge finanziaria per l’anno 2025, presentato giovedì 10 ottobre, costituisce un bilancio di austerità caratterizzato da 60 miliardi di risparmi.

Se beneficerà di 834 milioni di euro in più per le scuole, su un totale di 63 miliardi, verranno eliminati i posti di insegnante, nonostante gli annunci del ministro Genetet volti a “proteggere il budget della scuola”.

L’Educazione Nazionale, il più grande datore di lavoro in Francia con 1.200.000 dipendenti, sta subendo il taglio più grande in termini di personale.

Verranno soppressi 4.000 posti di insegnamento, soprattutto nell’istruzione primaria pubblica (-3.155 posti di insegnante di scuola), mentre 3.185 posti non sono stati coperti nei concorsi didattici pubblici e privati ​​nell’ultimo anno scolastico.

Il governo parla di un “calo demografico previsto” di 97.000 studenti su dodici milioni.

I sindacati degli insegnanti dovrebbero migliorare la percentuale di insegnamento nelle classi…

Contando all’indietro, verranno create 2.000 posizioni AESH.

Le retribuzioni degli insegnanti, che hanno visto aumentare leggermente i loro stipendi nel 2022, non vedranno niente di meglio nel 2025, ma i più disposti potranno trarre profitto dagli ulteriori 98 milioni di euro stanziati per il “patto pedagogico”, in particolare per continuare a garantire sostituzioni a breve termine nelle scuole medie e superiori…

Infine, entro il 2026 troverebbe attuazione la riforma della formazione degli insegnanti, rimasta finora ferma.

Da parte dei sindacati degli insegnanti, l’annuncio del bilancio 2025, compresi i tagli ai posti di lavoro, ha suscitato costernazione e rabbia.

“Il governo Barnier annuncia il sabotaggio delle scuole pubbliche! Ma dov’è la priorità data alla scuola? », ha dichiarato Guislaine David, segretaria di Snuipp-FSU, il sindacato di maggioranza.

Per la CGT Educ’action, “Il Primo Ministro sacrifica la scuola sull’altare dell’austerità”.

La Snalc (classificata a destra) ritiene che si tratti di “uno sputo in faccia alla nostra scuola e al suo personale, le cui condizioni di lavoro sono ogni giorno più degradanti”…

278‑25-09-2024_organizzazione_della_sostituzione_nelle_situazioni_di_tensione_all’interno_delle_scuole_di_istruzione_prioritarie

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