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“È straziante”: Jérôme Despey parla dello sradicamento delle viti nell’Hérault

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Jérôme Despey, presidente della Camera dell’Agricoltura dell’Hérault e del Consiglio specializzato del vino e del sidro di FranceAgrimer, teme che le richieste saranno più elevate.

Anche se la presentazione delle pratiche per lo sradicamento delle viti si aprirà solo il 15 ottobre, avete un’idea del numero di ettari che potrebbero essere sradicati nell’Hérault, e più ampiamente nella Linguadoca-Rossiglione?

Lo sapremo davvero solo quando chiuderà la presentazione delle domande, il 13 novembre a mezzogiorno. Quello che posso dirvi, in base all’indagine realizzata da FranceAgrimer quest’estate e alla quale hanno risposto poco più di 5.000 viticoltori di tutte le zone di produzione (5%), le intenzioni riguardavano 15.400 ha di estirpazione permanente e 6.800 ha di estirpazione temporanea estirpazione a livello nazionale.

Di questi 22.200 ettari, 10.000 si trovano nella Linguadoca-Rossiglione, due terzi dei quali sono definitivamente estirpati e un terzo temporaneamente estirpato, con l’Aude in testa, poi l’Hérault, il Gard e i Pirenei orientali. Segue la valle del Rodano. Questi due bacini rappresentano il 60% delle intenzioni di estirpazione su scala nazionale.

Detto questo, il sondaggio non riflette la realtà di questo mese di ottobre. Da un lato, a causa del deterioramento economico di quest’estate e di un raccolto debole che ha accentuato la sofferenza dei viticoltori. D’altronde perché la dotazione di 120 milioni di euro non è all’altezza delle prime dichiarazioni del ministro (150 milioni di euro) e riguarda solo l’estirpazione definitiva mentre noi avevamo chiesto anche l’estirpazione temporanea. Rischiamo quindi di avere richieste superiori ai dati dell’indagine.

A quanti ettari corrisponde quindi la dotazione concessa il 3 ottobre?

Con 120 milioni di euro, sulla base di un’estirpazione di 4.000 euro per un ettaro, si tratta di circa 30.000 ettari. Se riuscissimo a raccogliere 150 milioni di euro potremmo sradicare fino a 37.500 ettari. Ma da quello che sento sul campo, nell’Hérault e altrove, si rischia di superare i 37.500 ettari. Temo che la busta non sarà sufficiente mentre nel mondo del vino è grande lo sgomento. Lotteremo per ottenere di più e per l’estirpazione temporanea da integrare affinché chi vuole restare nel settore possa avere la possibilità di ristrutturare il proprio vigneto e reimpiantarlo secondo i mercati.

Il 7 ottobre avete iniziato il vostro ciclo di incontri con gli agricoltori di tutta la regione dell’Hérault. Quali sono le loro domande su questo argomento?

I viticoltori, al momento (8 ottobre), non hanno ancora deciso mentalmente, ma molti si interessano all’argomento, soprattutto nel Biterrois, e fuori dipartimento, nel Fitou e nei Pirenei orientali, tanti territori dove con la siccità molte viti stanno morendo. Anche lo sradicamento è da loro considerato un’ancora di salvezza. È anche straziante. Alcune persone chiedono informazioni sulla rimozione temporanea. Ce ne sarà qualcuno con una busta dedicata? Se mancano i fondi, cosa accadrà loro?

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