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Yvelines. Uno studente della Sorbona aggredisce sessualmente una donna solo perché aveva una cotta per lei

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Par

Francois Desserre

Pubblicato il

10 ottobre 2024 alle 18:12

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Come a studente brillante in Lingue Straniere Applicate (LEA), senza precedenti, con una vita impeccabile, potrà ritrovarsi processato per violenza sessuale violenta? Inoltre la loro relazione dura da 18 mesi e l’intesa sembra buona.

Giovedì 10 ottobre 2024, è Sébastien in lacrime ad essere scortato nel palco della corte di Versailles. Il giovane di 19 anni si mette gli occhiali. Cerca di trovare una piccola composizione. Davanti a lui il presidente comincia a raccontare i fatti.

Venerdì scorso, 4 ottobre, una giovane donna ha lasciato il suo lavoro a Port-Marly (Yvelines). È in giro 22 ore. Una piccola passeggiata, una passerella da attraversare e raggiungerà il suo fidanzato. Sta giocando a calcio.

Ai piedi della passerella

Dietro di lei c’è Sébastien. E lui aveva letteralmente una cotta per lei. La segue. Lei si volta. Si ferma. Se ne va di nuovo. Continua a seguirla. Ai piedi della passerella accelera. E impegnarsi l’irreparabile.

Da dietro, afferrò la sfortunata donna per la gola. Comincia a far scorrere le mani sul suo corpo. Lei lotta, rifiuta e cerca di scappare scendendo le scale. Ne approfitta per passaci le mani sulle sue cosce. Li solleva verso le parti intime e poi verso il petto. “Lascia che accada”, gli dice l’aggressore.

La vittima urla il nome del suo ragazzo. Non sente. Sébastien gli dà una primo colpopoi un secondo… Cinque in totale prima che il poveretto potesse scappare.

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“Mi sono lasciato spingere dal diavolo”

Trovare Sébastien non sarà un compito facile. Le immagini della videosorveglianza non sono molto chiare. La descrizione è standard: basso, abbastanza magro, capelli neri, occhiali, zaino, asiatico…

Finalmente, l’8 ottobre 2024, il brigata anticrimine da Saint-Germain-en-Laye avvista un sospetto alla fermata dell’autobus. Corrisponde alla descrizione. Riconosciuto dietro il numero 9 sulla tappezzeria, ammette.

Il suo processo è un vero atto di contrizione. “Sono cristiano. A Dio questo non piace. Mi sono lasciato spingere Diavolo. Non sapevo cosa stavo facendo. »

Il giudice vuole capire cosa gli passasse per la testa quando era già fidanzato.

“Scusa… volevo parlargli. Seducila. E poi ho avuto un impulso. L’ho colpita perché ha reagito. »

Sébastien, l’imputato

Uno dei magistrati è sorpreso dal contrasto tra il rimorso dell’udienza e il ritardo nell’arresto. “Perché non ti sei arreso?” » Risposta dell’interessato: “Ho avuto paura. E poi il giorno dopo dovevo andare a lezione presto al Sorbona. »

Alla serie delle scuse seguono le richieste dell’accusa. “Questa violenza sessuale è caratterizzata da violenza e sorpresa. Questa giovane donna è stata aggredita vigliaccamente mentre tornava a casa. Chiedo 20 mesi di carcere, di cui 8 pene detentive. » La sentenza potrebbe quindi essere modificata.

La sanzione

Al suo ritorno, la corte annuncia la sua decisione. Più severa della richiesta della Procura. I giudici gli hanno comminato 3 anni di carcere, compreso un anno di libertà vigilata. Per i restanti due anni, un ordine carcerazione immediata è pronunciato.

Prigione. A queste parole, Sébastien nascose il volto nella mano sinistra. Passano lunghi secondi e le sue lacrime scoppiano più forte. Poi si lascia cadere in ginocchio sotto gli occhi dei suoi genitori. Preso dalla scorta, esce dal box a testa bassa.

Ha 10 giorni per impugnare la decisione. Finora non era mai stato condannato.

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