Pubblicato il 10 ottobre 2024 alle 11:29. / Modificato il 10 ottobre 2024 alle 11:31.
Se questo violino scomparisse, Renato Moser potrebbe fornire tutte le informazioni per ricostruirlo identico. Questa è ovviamente una metafora. Il ricercatore del Museo storico di Basilea ha trascorso quasi un anno studiando la collezione di strumenti musicali dell’istituzione, e in particolare questo violino realizzato nel 1780 dal famoso liutaio napoletano Nicolò Gagliano, secondo la sua etichetta. Le sue tracce si persero poi nella storia finché non ricomparve presso il liutaio e restauratore Henry Werro, a Berna, dove fu acquistato nel 1962 dalla sua ultima proprietaria, la musicista e insegnante di violino Anne-Marie v. Stürler, che lo donò al Museo storico di Basilea.
Perché ora attira così tanta attenzione? “Negli anni ’50 l’attività di Henry Werro destò sospetti e il liutaio fu condannato per frode e falsificazione di documenti ed etichette. Ciò ha giustificato un primo chiarimento sulle origini del violino”, spiega Renato Moser. Mancavano anche informazioni sui suoi proprietari durante il regime nazista e dopo la seconda guerra mondiale, periodo rischioso su cui generalmente si concentra la ricerca, per identificare possibili casi di spoliazioni o svendite a seguito di persecuzioni.
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