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Fitch conferma il rating del Marocco a ‘BB+’ con outlook stabile

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Il rating “BB+” del Marocco riflette politiche macroeconomiche prudenti, un forte sostegno da parte dei creditori ufficiali, un profilo di debito favorevole e adeguate riserve di liquidità. Questi punti di forza sono controbilanciati da indicatori di sviluppo e governance più deboli rispetto ai suoi pari, da un elevato livello di debito pubblico e da vulnerabilità alle condizioni climatiche avverse.

Nel 2023, l’economia marocchina è cresciuta del 3,4% (rispetto all’1,5% nel 2022), sostenuta da una ripresa del settore agricolo e da una solida performance dei settori non agricoli. Fitch prevede che la crescita rallenterà al 3,0% nel 2024, a causa delle precipitazioni insufficienti che rallenteranno la produzione agricola. Si prevede che la crescita si stabilizzerà in media al 3,5% nel periodo 2025-2026, grazie alla normalizzazione della produzione agricola e alla performance sostenuta in altri settori, in particolare il turismo e l’industria automobilistica. Inoltre, le politiche governative a favore dell’accesso alla proprietà dovrebbero stimolare il settore delle costruzioni.

Il deficit di bilancio del governo centrale si è ridotto al 4,3% del Pil nel 2023 (rispetto al 5,4% nel 2022), in gran parte a causa della minore spesa per sussidi legata al calo dei prezzi internazionali del gas. Fitch prevede un deficit del 4,1% nel 2024, con una media del 3,6% nel periodo 2025-2026. Le entrate fiscali, sebbene deludenti, saranno controbilanciate da un maggiore ricorso a finanziamenti innovativi, come la vendita e la locazione di beni pubblici, che nel periodo rappresentano il 2,1% del PIL.

Spesa sociale in aumento, sussidi in calo
Si prevede che la spesa pubblica rappresenterà in media il 25,7% del Pil tra il 2024 e il 2026, in calo rispetto al 26,4% del 2023. Questa riduzione è dovuta principalmente alla riduzione della spesa per investimenti legati alla ricostruzione post-terremoto del 2023. Lo saranno anche i sussidi, in particolare sul gas butano gradualmente ridotta allo 0,8% del Pil, rispetto al 2% del 2023. Allo stesso tempo, la spesa sociale dovrebbe aumentare fortemente, portandosi al 2,3% del Pil, con l’estensione dei sussidi di disoccupazione.

Si prevede che il debito pubblico aumenterà leggermente fino al 70% del PIL nel 2024, prima di stabilizzarsi nel 2025-2026. Nonostante questo livello di debito superiore alla mediana per i paesi con rating “BB”, Fitch ritiene che i rischi legati al rifinanziamento e ai tassi di cambio siano contenuti. Alla fine del 2023, la maggior parte del debito del governo centrale era composta da strumenti a medio e lungo termine, a tassi fissi e denominati in dirham.

Il disavanzo delle partite correnti (DAC) si è ridotto allo 0,6% del PIL nel 2023, principalmente a causa della riduzione della bolletta energetica. Nel 2024 Fitch prevede un leggero aumento del DAC all’1,2%, con una media dell’1,5% nel periodo 2025-2026. Il robusto settore del turismo e le rimesse dei marocchini che vivono all’estero, stimati al 7,4% del PIL, continueranno a sostenere la bilancia dei pagamenti.

Attesa ripresa degli investimenti esteri
Dopo il minimo storico nel 2023, gli investimenti diretti esteri (IDE), scesi allo 0,2% del PIL, dovrebbero risalire allo 0,8% nel 2024, sostenuti dagli investimenti nel settore automobilistico, che beneficiano della ristrutturazione delle catene di approvvigionamento globali.

Le riserve valutarie del Marocco, che ammontavano a 37,3 miliardi di dollari nell’agosto 2024, rimarranno robuste grazie alla buona performance delle esportazioni e alla ripresa degli IDE. Fitch prevede che queste riserve rappresenteranno in media 5,2 mesi di pagamenti esterni nel periodo 2024-2026.

Il Marocco ottiene un punteggio elevato nella governance con un indice di 41,6 secondo gli indicatori della Banca Mondiale. Il Paese continua a godere di stabilità politica, nonostante le ricorrenti tensioni sociali legate all’elevata disoccupazione tra i giovani urbani.

Questo articolo evidenzia la resilienza del Marocco di fronte alle sfide strutturali, evidenziando al contempo gli sforzi volti al consolidamento del bilancio e alla riforma sociale.

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