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Serbia – Svizzera sotto tensione: “Vecchie storie”, ma “provocazioni ancora possibili”

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Il direttore della Nazionale Pierluigi Tami ha detto di non essere nervoso in vista della partita contro la Serbia. “Per noi queste sono vecchie storie”, ha detto. È una partita come tutte le altre”.

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07.10.2024

Ma il ticinese non ha potuto nascondere che il duello di sabato è stato comunque speciale. Tami ha spiegato di voler comunque dialogare con Granit Xhaka: “Le provocazioni dall’esterno sono sempre possibili, non possiamo controllarle. Dobbiamo prepararci”. Secondo lui è importante non sprecare le proprie energie in questioni meno importanti.

La federazione serba dal canto suo ha annunciato lunedì che per la partita contro la Svizzera saranno state adottate diverse misure di sicurezza. I biglietti sono personalizzati, i tifosi devono identificarsi e sono tenuti a presentarsi puntualmente ai controlli d’ingresso. Tra le altre cose, garantiremo che nessun simbolo o messaggio politico sia visibile su bandiere, maglie e sciarpe.

La Federazione serba “sotto sorveglianza speciale”

Si ricorda inoltre che l’associazione è “sotto sorveglianza speciale” da parte dell’Uefa. L’ultima volta che è stato avviato un procedimento disciplinare contro la Federcalcio serba per tali infrazioni è stato durante il Campionato Europeo in Germania.

Da parte della Federazione svizzera ci vuole fiducia riguardo alle misure adottate dai serbi. Il portavoce Adrian Arnold ha ricordato che l’anno scorso la partita di qualificazione agli Europei contro la Bielorussia si è svolta in Serbia. La delegazione svizzera ha avuto lì “grandi esperienze” con la federazione serba e le autorità di sicurezza.

ATS, di Michael Lehmann


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