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Elezioni municipali 2026: perché la riforma del metodo di voto è quasi impossibile da applicare a Parigi

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Si tratta di una riforma che la destra, ormai vicina al campo macronista, aspettava particolarmente. Alla fine dovremo aspettare. Lo scorso gennaio Emmanuel Macron ha creato un terremoto nella vita politica parigina. “L’unica cosa che voglio per Parigi è che un elettore possa avere gli stessi diritti e contare quanto ad Amiens, Besançon o altrove”, ha spiegato il capo dello Stato, lasciando intendere che le regole elettorali sono regolate nelle città di Parigi, Lione ( Rodano) e Marsiglia (Bocche del Rodano) cambieranno in occasione delle prossime elezioni comunali.

Ma lo sviluppo della legge e gli sconvolgimenti politici in corso hanno seriamente compromesso questa riforma chiamata “legge Parigi-Lione-Marsiglia” (PLM). “Con lo scioglimento e la nuova composizione dell’Assemblea, non vedo come potrà essere scritta, discussa e istituita per il 2026. Non ci sarà alcuna riforma del metodo di voto”, riconosce anche un membro del campo presidenziale.

“In ogni caso, andrebbe a vantaggio della sinistra, visti i risultati delle ultime elezioni”, sorride anche un dirigente del Partito socialista parigino (PS). A destra, un barone locale non dice altro: “A quasi un anno dalle elezioni, non passeranno, bisognerà votare con il vecchio sistema che favorisce la sinistra…”

Tuttavia, il capo di Renaissance a Parigi, il deputato Sylvain Maillard, continua a crederci e a fare di tutto affinché questa riforma venga votata rapidamente. “Un testo sarà presentato nei prossimi giorni”, ha annunciato a Le Parisien. Ma, con la nuova situazione politica, l’adozione di questo testo in vista del 2026 è più incerta. »

“Una scheda elettorale con due urne”

Cosa consiglia il deputato parigino? “Le attuali elezioni dividono la città”, ritiene. Abbiamo bisogno di una votazione a due scrutini, con un unico collegio elettorale. Un parigino pari una voce. Questo motiverebbe tutti e quindi il sindaco dovrebbe prestare attenzione a tutti e non solo ad alcune frazioni. Sfortunatamente, ci sono molti secondi fini, molti calcoli politici. »

Questa volontà di riforma è però accolta con favore dal MoDem locale. «Accogliamo con favore le iniziative volte a modificare la legge PLM», confidiamo internamente. Non è accettabile che i parigini non possano eleggere direttamente il proprio sindaco. Nella capitale come in tutti i comuni francesi, ogni voto deve contare. »

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