“Affermo che Emmanuel Macron e Bruno Le Maire non ci hanno detto tutto. Tutto ciò finirà per sembrare una grandissima menzogna di Stato” così si esprime Jean-François Husson (ex Les Républicains), relatore generale della Commissione Finanze del Senato (fonte Obs).
Si tratta quindi di una gigantesca mistificazione avvenuta fin dai primi giorni del mandato quinquennale di Macron. Tutti sapevano, da una nota della Direzione generale del Tesoro dell’11 luglio 2023, che il deficit dei conti pubblici sarebbe stato superiore al 5%. Bruno Le Maire ha osato ancora affermare il 9 settembre: “potremo raggiungere l’obiettivo di un deficit del 5,1%”. Il nuovo ministro dei Conti pubblici, Laurent Saint Martin, ha ammesso il 25 settembre: “La verità è che nel 2024 il deficit pubblico rischia di superare il 6%”. In altre parole, il deficit nel 2024 supererà i 170 miliardi di euro…
Un consigliere di Bercy afferma: “dal 2022, Emmanuel Macron ha lasciato che i suoi primi ministri tirassero fuori il libretto degli assegni (Obs)… Spesa incontrollata, entrate mancanti, il deficit non poteva che aumentare.
Chi ha beneficiato dei maggiori assegni? Servizi pubblici, istruzione, sanità, no! Dipendenti pubblici, no! Pensionati, no! Allora chi? Uno studio del 2024 dell’Istituto di ricerche economiche e sociali (Ires) e Clersé (gruppo di ricercatori dell’Università di Lille) ci dice che gli aiuti pubblici alle imprese private ammontavano a 200 miliardi di euro, senza contropartita reale. Questi 200 miliardi sono divisi in più parti: 20% in sussidi diretti, 40% esenzioni fiscali e sociali, 40% scappatoie fiscali…. Lo studio precisa che in assenza di condizioni sociali e normative, le aziende hanno fatto quello che volevano con questi soldi. Le multinazionali e le grandissime aziende non ne sono state private!
Per ridurre il deficit, il nuovo primo ministro propone soluzioni simili a quelle dei suoi predecessori: saccheggiare i pensionati, sacrificare i servizi pubblici, fare appena un graffio ai ricchi (in via «eccezionale e temporanea», precisa). ., e soprattutto gestire un sistema imprenditoriale dipendente dalla dipendenza e dall’infusione di denaro pubblico che sa perfettamente gestire la delocalizzazione e il ricatto occupazionale.
Aspetto politico di questa deplorevole situazione: immaginate per un momento che questo deficit sia il risultato di una politica guidata da un presidente e da un governo di sinistra… Tutti i lupi del centro, della destra e dell’estrema destra, ora uniti per non censurare il nuovo governo, griderebbe nella pubblica piazza. Conosciamo perfettamente, qui e altrove, tutti i versi della favola bugiarda che consiste nel screditare i dirigenti di sinistra e accusarli senza alcuna prova, adornandosi dei meriti del know-how e della buona gestione. Vediamo i risultati!…
Di fronte a questa situazione di debito abissale e di deficit record dei conti pubblici a tutti i livelli (Stato, regioni, dipartimenti, città), i cittadini possono mobilitarsi per difendere i propri diritti, possono aspettare le prossime elezioni, possono anche esigere tutta la verità sui l’uso del loro denaro, richiedendo una Commissione parlamentare d’inchiesta che riunisca funzionari eletti in rappresentanza di tutti i gruppi dell’Assemblea nazionale e del Senato con potere di controllo su tutti i conti pubblici, ministero per ministero e sugli organi di controllo finanziario, con potere di citazione diretta e udienze pubbliche. La legge lo permette, ragazza!
Luciano Matrona
Cittadino impegnato, ex funzionario comunale eletto.
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