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Sia tra i sindacati che tra il ministro, la consultazione degli attori sul campo è al centro delle preoccupazioni

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Allo stesso tempo, i cinque sindacati del settore, uniti come fronte comune, hanno organizzato una conferenza stampa a due strade di distanza per denunciare questo tentativo di “rotolare la consultazione sociale nella farina“.

Luc Toussaint, segretario generale della CGSP Educazione, precisa: “Recentemente si è registrato un aumento dei messaggi secondo cui i sindacati sono in contrasto con la loro base. Il nostro desiderio è quindi ricordare che è proprio la base a decidere tra i sindacati“.

In un comunicato stampa, il Fronte comune spiega: “Da settimane migliaia di docenti si incontrano con i loro rappresentanti sindacali nelle sale degli insegnanti. Sono in corso di organizzazione riunioni del personale sulla Dichiarazione di politica comunitaria (CPD). Ci ritornano migliaia di domande e preoccupazioni sulle condizioni di lavoro, sulle condizioni di carriera e sulle condizioni di apprendimento degli studenti. E vorremmo far credere che le organizzazioni sindacali siano slegate dal campo?

Da parte del Ministero vogliamo essere rassicuranti: l’iniziativa che consiste nell’incontrare un panel di docenti non vuole in alcun modo eludere la consultazione ufficiale, e nessuna pubblicità di questo evento è stata fatta né dalla stampa né da il mondo esterno. Il gabinetto ricorda inoltre che la consultazione ufficiale prevede, ogni sei settimane, un incontro tra il ministro e le organizzazioni sindacali, il prossimo avrà luogo il 15 ottobre.

Il ministro Glatigny insiste: la consultazione ufficiale non verrà elusa. ©Jacques Duchateau

Sorge però una domanda: perché e come il gabinetto ha selezionato i 120 insegnanti?

Anche in questo caso, il gabinetto risponde: si tratta di insegnanti che hanno preso l’iniziativa dalla nomina di Valérie Glatigny di scrivere direttamente al ministro per segnalare situazioni problematiche sul campo e che, ricontattati dal gabinetto, hanno acconsentito all’incontro.


“Più di tre quarti sono affiliati”

Nel corso della conferenza stampa organizzata questo sabato mattina, i sindacati hanno ricordato che “In un mondo in costante cambiamento, la consultazione e la negoziazione nel settore dell’istruzione svolgono un ruolo essenziale nel garantire un ambiente di apprendimento armonioso ed equo. Attraverso un quadro giuridico ben definito, queste consultazioni e negoziazioni garantiscono che l’opinione di ciascun attore del mondo dell’istruzione possa essere ascoltata prima che vengano prese le decisioni.“.

Hanno anche insistito che “Più di tre quarti di loro sono affiliati a una delle cinque organizzazioni sindacali firmatarie del comunicato stampa. Questi membri che aderiscono e versano contributi si affidano a loro per rispondere alle loro richieste di informazioni, per rispondere alle loro domande o per risolvere situazioni professionali spesso difficili. Ogni giorno i delegati, i servizi giuridici e il personale permanente si confrontano con la realtà e le difficoltà sul campo.“.

Il fronte comune finalmente allerta”l’utilizzo di un panel, con l’obiettivo di identificare tendenze e/o evidenziare richieste che presumibilmente riflettono il settore, presenta rischi concreti di depistaggio, soprattutto a causa della preminenza dell’interesse individuale sull’interesse collettivo, e il pericolo di elaborare risultati e proposte con l’obiettivo di fornire soluzioni in contrasto con la realtà e misure adeguate da adottare“.

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