l’essenziale
Il villaggio di Saint-Julia, nel Lauragais, tornerà alle urne per la terza volta quest’anno. Dopo una serie di dimissioni all’interno del consiglio comunale, a metà ottobre si terranno elezioni suppletive per eleggere cinque nuovi rappresentanti.
Evidentemente i Saint-Julianais non hanno finito con le urne. Dopo aver votato per i deputati europei e nazionali, gli abitanti di questo villaggio di meno di 500 anime dovranno eleggere cinque nuovi consiglieri comunali il 13 e 20 ottobre.
Una serie di dimissioni
Sei eletti su undici restano in carica a Saint-Julia, un numero non sufficiente secondo la legge. In due anni, cinque funzionari eletti si sono dimessi. René Robert, ex primo vice, è l’ultimo. “Gli eletti si sono dimessi per disaccordi, altri perché si sono trasferiti dopo le elezioni comunali”, ricorda René Robert, che ha lasciato anche lui la città. Anche se l’ex primo vice abita a pochi chilometri di distanza, ha finito per cedere alle pressioni. “Ho lasciato prima il mio incarico di primo deputato per rinunciare alle mie indennità”, prima di dimettermi dalla carica di consigliere comunale. Poiché la soglia legale degli eletti non veniva più rispettata, questa decisione ha portato all’organizzazione di nuove elezioni municipali parziali.
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Dieci candidati in lizza
Dieci candidati si sono dichiarati. Cinque fanno parte di una lista sostenuta dal sindaco Christian Lagente: Sylvain Charrue, Marie-Christine Monnoyer, Cyrille Narbonne, Bénédicte Pellerin e Benoît Delord. «È una lista che, soprattutto, è stata scelta», insiste il sindaco. “So che funzioneranno bene con l’attuale consiglio di amministrazione.”
Compaiono anche Georges Peyssou, Khaled Fezzani, Rosemary Besson, Sébastien Duranton e Séverine Carrat. “I dieci candidati hanno in comune la buona volontà di lavorare per il bene del comune”, ritiene Christian Lagente. “Non ci saranno problemi a lavorare con persone impegnate e coinvolte. Dovremo poi ridistribuire le partecipazioni alle varie commissioni, secondo la sensibilità di ciascuna e con l’accordo del Consiglio”.
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Gli elettori potranno scegliere da uno a cinque candidati, mescolando o selezionando un’intera lista. I voti sono individualmente compatibili. Se cinque candidati ottengono la maggioranza assoluta dopo il primo turno, non ci sarà il secondo turno.
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