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Gard: una stazione per trattare le acque reflue per i prossimi 20 anni

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Il consiglio dipartimentale del Gard ha inaugurato il nuovo impianto di trattamento delle acque reflue di Sumène, in grado di trattare le acque reflue fino al 2045. Questo progetto rientra nella strategia “Acqua e clima”, che mira ad anticipare le sfide legate al cambiamento climatico.

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Un tubo fognario scarica le acque reflue. © alexgo.photography / Shutterstock.com

Il consiglio dipartimentale del Gard ha inaugurato giovedì 3 ottobre il nuovo impianto di trattamento delle acque reflue di Sumène (STEP), situato all’ingresso del villaggio sulla strada del Gange. Questo impianto, con una capacità di 1.200 abitanti equivalenti, è progettato per gestire carichi e flussi fino al 2045. “Questo dimensionamento permetterà di accettare sovraccarichi occasionali in attesa del ripristino delle reti”, indica l’autorità locale.

L’accesso all’acqua, una sfida futura nel Gard

Questo progetto rientra nell’approccio “Acqua e clima: prepariamoci al futuro”, sostenuto dal consiglio dipartimentale dal 2018. Il suo obiettivo è anticipare gli impatti dei cambiamenti climatici sull’accesso all’acqua di qualità per tutti gli abitanti della regione del Gard.

“Come i grandi progetti strutturanti, il nostro approccio “Acqua e Clima” illustra il desiderio dell’Assemblea dipartimentale di sviluppare in modo armonioso e sostenibile i territori e di organizzarsi per affrontare gli sconvolgimenti ambientali presenti e futuri. », ha dichiarato Françoise Laurent-Perrigot, presidente del consiglio dipartimentale. “È stato pertanto concluso un partenariato di obiettivi e mezzi con l’Agenzia per l’acqua (periodo 2019-2024) per assistere congiuntamente le operazioni di interesse dipartimentale in termini di approvvigionamento di acqua potabile e servizi igienico-sanitari. »

Un progetto da 2,7 milioni di euro

La costruzione di questo impianto di trattamento è stata resa possibile grazie ad una partnership tra il consiglio dipartimentale, l’Agenzia per l’acqua e lo Stato. Hanno finanziato il 52,6% del costo totale di 2,7 milioni di euro. I lavori sono stati eseguiti dalle società SAUR, Cévennes BTP, Serra et fils e Triaire Frères, sotto la direzione del progetto della società Entech.

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