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Fino a 10 anni di azienda per rivenditori esperti di marketing

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“Haribeuh”, “Nutellhash” o anche “Ohaschish”. Da martedì, 18 persone sono comparse in tribunale per la loro presunta partecipazione ad una rete di traffico di droga che offriva ai suoi clienti sacchetti di cannabis con nomi e disegni creativi. Il lato giocoso dei cagnolini non è piaciuto al tribunale di Créteil (Val-de-Marne) che venerdì ne ha condannati 17.

L’imputato, soprannominato “Kirikou” o “Remontada Max94” e presentato come il leader del traffico, è stato condannato a 10 anni di carcere e a 50.000 euro di multa, secondo le richieste dell’accusa. Era in custodia cautelare dopo essere stato arrestato durante un raid su larga scala nel 2022. Ma ha continuato a gestire la rete carceraria di Meaux dove è detenuto. Uno dei suoi luogotenenti ricevette otto anni, altri quattro anni, due dei quali sospesi.

Agenzia di marketing illegale

Questo dossier era diviso in due parti: da un lato un punto d’incontro soprannominato “Caliterter”, ben noto ai servizi investigativi della Val-de-Marne e situato in Place du Moutier a Villejuif, a sud di Parigi. Decine dei suoi membri sono già stati condannati nel corso di due processi svoltisi a Créteil nel giugno 2022 e nel luglio 2023.

Dall’altro, “Pochette Surprise”, un’agenzia di marketing illegale, alla quale “Caliterter” ha fatto appello, da agosto 2022 a maggio 2023, per ordinare le bustine, vi fa copiare i loghi e gli slogan di grandi marche avvalendosi di un grafico e una stampante, quindi ridistribuire le buste. Il grafico e lo stampatore hanno ricevuto entrambi una condanna a sei mesi con condizionale della pena per contraffazione e una multa di 2.000 euro.

“Ingenuità” degli imputati

Una quindicina di aziende hanno intentato causa civile, lamentando in particolare danni alla reputazione e violazione della proprietà intellettuale. Il fatturato di questa operazione è stato stimato a 860.000 euro, secondo i dati citati dal procuratore Adèle Ephraïm. Mercoledì, durante le loro difese, gli avvocati dei colossi agroalimentari hanno oscillato tra il divertimento aspro e l’indignazione, sottolineando in particolare l’“ingegnosità” degli imputati.

Secondo Sevim Kasay, avvocato di tre imputati, l’accusa e le parti civili hanno esagerato il ruolo dei suoi clienti. “Abbiamo diviso il dossier e per renderlo più attraente, abbiamo coinvolto i marchi, dovevamo dare qualcosa in più, attirare la stampa”, ha detto nella sua supplica venerdì.

Il pubblico ministero ha ricordato durante i suoi interrogatori di giovedì che “il traffico di droga non è un gioco” ma rappresenta “un terreno fertile per la criminalità e tutti i suoi pericoli”, soprattutto contro un pubblico giovane.

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