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la maggioranza dei deputati vuole che la FAO resti sulla carta

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La maggioranza dei deputati vuole che la FAO resti sulla carta

Una mozione chiede al Consiglio di Stato di revocare la decisione di cancellare l’edizione cartacea del “Foglio delle Avvisi Ufficiali”.

Pubblicato oggi alle 20:06

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Dei 150 deputati del Gran Consiglio vodese, 86 – di tutti i gruppi parlamentari – hanno firmato la mozione dal titolo: “La FAO per un giorno, la FAO per sempre…?” Il testo presentato martedì dal PLR Sergei Aschwanden chiede al Consiglio di Stato di revocare la sua decisione di cancellare l’edizione cartacea del “Official Notice Sheet” (FAO). Nello specifico, la mozione vuole una moratoria sulla versione cartacea fino alla fine del 2030.

Il 2 luglio, il governo ha annunciato che gli avvisi ufficiali saranno pubblicati sulla piattaforma digitale gestita dalla Confederazione in accesso aperto, dalla prima metà del 2025. Attualmente è la Presses Centrales (PCL) di Renens ad avere il mandato di consegna per la FAO. Dal 2012 esiste una versione digitale, ospitata su un server vodese. Ma non è liberamente accessibile.

Questa brusca decisione del Consiglio di Stato arriva dopo una battuta d’arresto in tribunale. Nel 2023, la Corte di diritto amministrativo e pubblico ha chiesto al Cantone di avviare “dall’inizio” la procedura di gara per la gestione operativa e commerciale della FAO.

“Strumento importante”

«Questa mozione richiede una riflessione approfondita su ciò che vogliamo fare con questo strumento che resta estremamente importante per la popolazione vodese», stima Sergei Aschwanden. Secondo due studi di mercato indipendenti, il 76% degli utenti lo consulta nella sua versione cartacea. Il promotore ricorda che la Fao genera un fatturato di 15 milioni e dà lavoro a otto persone: «Non siamo contrari al digitale, ma dobbiamo riflettere attentamente prima di perdere questo know-how nel Cantone».

Dal 2020, la FAO è installata presso il centro tipografico di Bussigny, di proprietà di Tamedia che pubblica tra l’altro “24 Heures”. A fine agosto la casa editrice ha annunciato l’intenzione di chiudere le sue tipografie nella Svizzera romanda nel marzo 2025.

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Renaud Bournud dal 2012 è giornalista per la rubrica vodese di «24 Heures».Maggiori informazioni

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