Mechelen
A Mechelen regna Bart Somers, ex “miglior sindaco del mondo”. Il liberale desidera restare per un quinto (!) mandato.
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Pensiero
A Gand, il VLD Open Mathias De Clercq questa volta ha unito le forze con i socialisti, nella speranza di conservare la sua fascia di sindaco. La loro lista congiunta, “Voor Gent”, ha altri punti di forza, come le socialiste Freya Van den Bossche e Astrid De Bruycker. Ma nulla è certo per il liberale, il cui grande rivale resta Filip Watteuw, capolista dei Groen e talvolta accusato di essere, nell’ombra, il vero leader della città. Attualmente assessore alla Mobilità e Spazio Pubblico, divide e scatena passioni, mentre la mobilità (parcheggi, zona pedonale, zona a basse emissioni, ecc.) è uno dei grandi temi delle elezioni con la sistemazione.
Altrove nelle Fiandre orientali
Anche nelle Fiandre orientali c’è la suspense tipica di Ninove, città di Guy D’haeseleer. Ha davvero possibilità questo personaggio di Vlaams Belang di raggiungere la maggioranza assoluta, con la sua “Forza Ninove”? La sindaca liberale Tania De Jonge ha riunito una nutrita lista, composta da indipendenti e cristiano-democratici, sotto il nome di “Positief Ninove”, per contrastare le ambizioni dell’estrema destra.
Lovanio
Lovanio, città universitaria per eccellenza, è nelle mani dei socialisti dai tempi di Louis Tobback nel 1995. La domanda che sorge qui è: Mohamed Ridouani (Vooruit), che con ogni probabilità resterà sindaco, sceglierà di costruire la sua coalizione con Groen, come quello attuale (anche con il CD&V), o si rivolgerà alla N-VA, sulla falsariga del governo fiammingo? Mohamed Ridouani sembra comunque avere tutte le carte in mano, e la sua maggioranza non ha vacillato su nessun tema negli ultimi anni. Un prolungamento sarebbe quindi la soluzione più logica, ma Groen potrebbe perdere peso, il che metterebbe in pericolo la sua posizione nella maggioranza. Nella stessa situazione c’è CD&V, che potrebbe perdere punti percentuali preziosi. Secondo alcuni, anche un’alleanza con la N-VA a livello regionale potrebbe essere utile per portare avanti importanti progetti edilizi.
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Vilvorde
A Vilvoorde, il sindaco Hans Bonte (Vooruit) cerca un terzo mandato. Ma il socialista potrebbe non avere più il controllo. Da un lato Groen, in cartello con Vooruit nel 2018, presenta la propria lista. Invece gli altri due partner della maggioranza uscente, l’Open VLD e il CD&V, si presentano insieme davanti all’elettore, con la ferma intenzione di vincere.
A sinistra, Vooruit dovrà affrontare anche la concorrenza del PTB, che è arrivato primo nel comune alle elezioni federali e regionali del 9 giugno con il 21% dei voti. La presenza di un roster del Team Fouad Ahidar aggiunge un’ulteriore incognita all’equazione.
Dall’altro lato dello spettro politico, la N-VA intende tornare alla maggioranza. In assenza di una lista del Vlaams Belang, il comportamento dei suoi elettori sarà attentamente esaminato. L’estrema destra ha ottenuto il 13% dei voti a giugno. Infine, in questo comune senza infrastrutture alle porte di Bruxelles non ci sarà alcuna lista UF (Unione dei Francofoni), bensì una lista MR redatta da… i due consiglieri comunali uscenti dell’UF.
Hasselt
Ad Hasselt, capitale del Limburgo, dalle precedenti elezioni è al timone un N-VA: Steven Vandeput, ex ministro federale della Difesa. Una piccola rivoluzione già di per sé, perché dalla fine della seconda guerra mondiale la città fu sistematicamente guidata da un democristiano o da un socialista. Per più di due decenni, dal 1995 al 2016, qui è stata fondamentale la sp.a (oggi Vooruit).
La sfida per Steven Vandeput è chiara: mantenere la fascia di sindaco, grazie all’annuncio anticipato (da gennaio) di un cartello N-VA – Open VLD che intende restare al potere, su cui pesa il partito nazionalista. molto più pesante (12 seggi in consiglio comunale) rispetto ai liberali (4). Attualmente questi due partiti sono in coalizione con “RoodGroen+”, un misto di socialisti, ecologisti e indipendenti (11 seggi) che però si è sciolto durante l’estate, accusando i verdi i socialisti di aver negoziato discretamente con la N-VA. L’ex segretario generale della NATO Willy Claes tenterà di “rilanciare” i socialisti spingendo la lista Vooruit di Tine Jans, un giovane trentenne che non è riuscito a essere eletto alla Camera a giugno. Ma gli ultimi sondaggi prevedono una svolta anche per il Vlaams Belang, che attualmente occupa 3 seggi.
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Genk
L’ex città mineraria sarà teatro di un nuovo duello il 13 ottobre tra il ministro fiammingo e peso massimo della N-VA, Zuhal Demir, e il sindaco in carica, CD&V Wim Dries. Quest’ultimo ricopre la carica di sindaco dal 2009 (attualmente con il sostegno dei socialisti), e tutti i suoi predecessori dopo la seconda guerra mondiale erano democristiani.
Resta molto popolare Wim Dries, puro prodotto nostrano che ha trascorso tutta la sua carriera politica a questo livello. Ma come in molti altri comuni del Limburgo, i cristiano-democratici vedono le loro basi storiche erose dai partiti più a destra dello spettro politico: a giugno si sono ritirati mentre la N-VA ha resistito e Vlaams Belang ha fatto un buon passo inoltrare. E all’estremo opposto, il PTB ha fatto un vero e proprio salto. L’estrema destra e l’estrema sinistra potrebbero dover lottare per il terzo posto in città, con l’esperto Chris Janssens (VB), una macchina vocale, da un lato, e l’ex operaio Ford Gaby Colebunders dall’altro. (PTB). Vooruit e Groen si presentano con una lista comune, mentre i liberali, in stato di morte clinica a Genk, non si presentano affatto.
Usato
L’attuale sindaco di Bruges Dirk De Fauw, CD&V, sembra sulla buona strada per tornare in carica. La coalizione CD&V – Vooruit – Open VLD ha vissuto gli ultimi sei anni senza veri contrasti, e i sondaggi la premiano, dando il sindaco uscente il favorito. L’unico lato negativo è stato il disaccordo all’interno della maggioranza sulla fusione dei due ospedali della città, questione che resta aperta. L’Open VLD vede in testa alla lista Mercedes Van Volcem, Vooruit Pablo Annys, e l’N-VA Maaike De Vreese. Vlaams Belang punta su una scommessa sicura, Stefaan Sintobin.
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Ostenda
Chi dice Ostenda, dice Bart Tommelein. 6 anni fa, i liberali hanno compiuto un tour de force nella città costiera, cacciando i socialisti dal potere con una coalizione Open VLD – Groen – CD&V – N-VA. Ma di fronte a lui Vooruit ha un certo John Crombez, e i socialisti se la passano bene nei sondaggi.
Bart Tommelein si presenta agli elettori del cartello Open VLD – Groen – CD&V con lo slogan “Orgoglioso di Ostenda”. La maggior parte dei cittadini ha vissuto i primi anni senza tempeste, ma negli ultimi mesi questo è stato meno evidente, in particolare con l’istituzione della zona 30 nel centro della città, che non è unanime. John Crombez promette, in alcuni punti, di cancellarlo. Ha suscitato scalpore anche la delicata questione della ristrutturazione del Palazzo delle Terme.
Courtrai
Kortrijk, città dove scorre il Lys, molto vicina alla Francia, è anche la città di Vincent Van Quickenborne (Open VLD), turbolento ex ministro federale della Giustizia la cui stella sembra essere tramontata. “Quickie” non è più molto popolare. È stata Ruth Vandenberghe, che ha ricoperto l’incarico durante il suo mandato ministeriale, a essere quindi posta in cima alla lista, quella del “Team Burgemeester Stadslijst Kortrijk” che riunisce sia liberali che democristiani. Kortrijk è una città “rock ‘n’ roll”, ci assicura questa lista, che si è divertita a “ricreare” 19 immagini iconiche dalle copertine dei vinili per mostrare i suoi 41 candidati.
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