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ubriaco, picchia il pizzaiolo perché trova la pizza troppo cara, poi aggredisce la polizia

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Violenza da ubriachi, insulti, minacce di morte, danneggiamenti, violenze contro agenti di polizia, uso illecito di sostanze stupefacenti: nell’arco di una sera del 29 settembre, un uomo di 27 anni ha collezionato i delitti. Senza dimenticare il danneggiamento della vetrina di un’agenzia immobiliare a Savigny-sur-Orge il 22 settembre. Nel palco del tribunale di Evry-Courcouronnes, l’imputato, un uomo alto, magro e allampanato, ammette la maggior parte dei fatti, filmati da le telecamere pedonali della polizia e si scusa. Mai condannato fino ad ora, martedì sera ha ricevuto una pena detentiva con sospensione della pena di 18 mesi con obbligo di cure.

Il suo viaggio alimentato dall’alcol inizia domenica sera. L’imputato ordina una pizza, ma la trova troppo cara, sbagliando il prezzo. Comincia ad insultare il pizzaiolo, quest’ultimo sostenendo di aver ricevuto anche due pugni in faccia. Informata, la polizia è arrivata poco prima delle 20 e ha cercato di calmare l’individuo. Ma lui si arrabbia, riversa un fiume di insulti sugli uomini in blu, li minaccia di morte e aggredisce i loro figli. E lotta. Un agente di polizia è stato preso a calci al viso e al braccio e lo ha reso completamente inabile al lavoro per un giorno.

Di fronte a questa furia, gli agenti non hanno altra scelta che trattenergli le mani con una fascetta di plastica e fissargli i piedi con del nastro adesivo. Ma il loro prigioniero continua a dibattersi e rompe il lunotto posteriore del veicolo che lo porta alla stazione di polizia. Più di due ore dopo l’incidente, il suo livello di alcol nel sangue era ancora vicino a un grammo. Concluderà la sua notte alla stazione prima di comparire immediatamente davanti al tribunale penale di Évry-Courcouronnes questo martedì.

«Tutto questo per una pizza un po’ cara», sussurra il presidente del tribunale con l’aria affranta. “Sì, è ridicolo”, ammette l’imputato. Sono partito come un orologio, non riuscivo a controllarmi. Questo pizzaiolo non c’entra niente. Ma sotto l’influenza dell’alcol sono arrabbiato e aggressivo. Non ricordo i pugni. Ma sfortunatamente ho fatto tutto quello che hai detto. » Per il pubblico ministero, che aveva chiesto 18 mesi di reclusione di cui 8 sospesi, «l’alcol non può essere usato come scusa». Si tratta, anzi, di un’aggravante.

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