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Il progetto delle maree del Golfo del Morbihan contestato al Consiglio di Stato

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Con i Pescatori del Golfo del Morbihan, nuove associazioni chiedono l’annullamento del decreto del 2 gennaio 2023 con cui il prefetto del Morbihan ha concesso alla società idroelettrica del Morbihan (MHE) l’autorizzazione per installare due turbine mareomotrici sperimentali tra la Punta di Monteno e l’Ile Longue. Pescatori, escursionisti e diportisti apprezzano particolarmente questo paesaggio preservato e intatto, uno dei più belli del Golfo del Morbihan. È qui che MHE ha ottenuto l’autorizzazione a installare due turbine mareomotrici da 250 kW, per un importo di 8,3 milioni di euro.

“Con tre o quattro metri di corrente al secondo, l’ingresso nel golfo presenta un potenziale particolarmente interessante”, spiega la società Sabella che collabora con MHE. Sperava che i lavori iniziassero entro la fine del 2022. Ma dal marzo 2023 si sono moltiplicati gli appelli delle associazioni contrarie al progetto. In difficoltà, l’azienda, controllata da Sabella e dalla società di economia mista 56 energie, era stata posta in amministrazione controllata il 17 novembre 2023 ma è stata autorizzata, nel luglio 2024, dal tribunale commerciale di Quimper, a continuare le sue attività fino al 4 ottobre 2024.

“La prima fase di un progetto più ampio”

Il Consiglio di Stato, arbitro di prima e ultima istanza per le cause riguardanti le energie rinnovabili marine, ha esaminato lunedì queste controversie. Associazioni

criticare in particolare “l’insufficienza dello studio d’impatto che avrebbe dovuto dar luogo ad una valutazione complessiva perché riguarda un progetto più ampio”. Affermano quindi che questo progetto, che è solo “la prima fase di un progetto più ampio”, avrebbe “notevoli impatti sull’ambiente”, in particolare sulle alghe marine nelle vicine aree Natura 2000, ma anche, a causa della posizione delle maree turbine nel passaggio tra l’Île Longue e la punta del Monteno su tre specie protette. Le associazioni sostengono che sono stati individuati rischi attorno al cormorano che potrebbe essere vittima di collisione, durante la sua attività di pesca, così come attorno al salmone atlantico e alla lampreda di mare, a causa dell’inquinamento acustico durante la fase di lavoro. I ricorrenti sottolineano, infine, che il progetto sarebbe incompatibile con il Piano di Gestione e Sviluppo Sostenibile (PAGD), che definisce le priorità del territorio in termini di politica dell’acqua e degli ambienti acquatici.

Il relatore pubblico conclude che i ricorsi devono essere respinti

Il relatore pubblico del Consiglio di Stato ha affermato e ribadito che “il progetto in questione non costituiva la prima fase di un progetto più ampio”. Si tratta, ha insistito, “di un progetto sperimentale che intende lasciare il posto a un progetto duraturo la cui portata è da definire. Tutto è ancora ipotetico”. La valutazione d’impatto è stata, infatti, effettuata tenendo conto di tale temporaneità. Il magistrato parigino ha inoltre osservato che “per il grande cormorano il rischio è trascurabile” e che, per il salmone atlantico e la lampreda di mare, “l’inquinamento acustico durante la fase di lavoro sarà ridotto da un livello medio a un livello basso” . Ricorda infine, prima di concludere che i ricorsi debbano essere respinti, che “il progetto rispondeva per sua natura ad un motivo imperativo di rilevante interesse”. Il Consiglio di Stato prenderà la sua decisione nelle prossime settimane.

* Associazione dei Pescatori del Golfo di Morbihan: Federazione delle associazioni di tutela dell’ambiente del Golfo di Morbihan-amici del Golfo di Morbihan; Unione delle associazioni dei marinai del Morbihan; Club subacqueo Venetes; AAPPMA du Pays de Vannes La Gaule Vannetaise, Federazione del Morbihan per la pesca e la protezione dell’ambiente acquatico.

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