Moody’s Ratings conferma il rating del Marocco. Questo viene valutato a Ba1. Il rating viene assegnato al Regno per i suoi obblighi a lungo termine e per i debiti senior non garantiti, precisa il quotidiano L’economista nella sua edizione di martedì 1 ottobre. Nel complesso, le prospettive rimangono stabili. Sono stati tuttavia sollevati diversi punti e annotate osservazioni.
«Il rating si basava sui fondamentali del Marocco, tra cui la forza economica, le istituzioni, la governance, la gestione oltre alla forza finanziaria o fiscale, compreso il profilo del debito.», acceso.
Per il team di Moody’s, l’outlook stabile riflette molte aspettative. Il governo marocchino dovrà portare avanti riforme economiche e sociali per migliorare la resilienza dell’economia agli shock, mantenendo stabile il peso del debito.
«Ci aspettiamo che il governo continui i suoi sforzi di consolidamento fiscale a fronte della pressione sulla spesa derivante dalle riforme della sicurezza sociale e da un’ampia pipeline di progetti infrastrutturali, nonché della continua esposizione agli shock, compresi quelli legati al clima”, souligne Moody’s.
Il Marocco ha dimostrato solide capacità di gestione delle crisi durante shock esterni significativi. Questa resilienza evidenzia la forte governance e il quadro istituzionale forte del paese. “Le politiche monetarie e macroeconomiche sono caratterizzate dal primato della Banca Al-Maghrib nel mantenere la stabilità dei prezzi. Ciò ha rafforzato la credibilità della politica monetaria. Questa stabilità è supportata da un approccio controllato alla liberalizzazione del tasso di cambio», bis acceso.
La politica fiscale del Marocco riflette un equilibrio tra il mantenimento della disciplina di bilancio e la lotta alle pressioni sociali ed esterne. “Il governo ha attuato politiche macroeconomiche coerenti e riforme fiscali volte a migliorare la sanità, l’istruzione e la protezione sociale. Migliorando al tempo stesso la riscossione delle entrate e la governance nel settore pubblico”riferisce il quotidiano.
Moody’s prevede che nei prossimi anni il debito pubblico rimarrà sostanzialmente stabile attorno al 65% del Pil. Ciò mentre il governo cerca un equilibrio tra il perseguimento dello sviluppo economico e sociale e gli sforzi di risanamento del bilancio.
La strategia di bilancio a medio termine del governo mira a sostenere un aumento della spesa sanitaria e previdenziale, stimato al 2,3% del PIL nel 2024.E questo senza deterioramento del saldo di bilancio grazie alla graduale eliminazione dei sussidi energetici e all’aumento delle entrate. Inoltre, il governo intende impegnarsi in partenariati pubblico-privato. sottolinea L’economista.
L’obiettivo è mitigare l’impatto sul bilancio dei grandi progetti infrastrutturali associati alla Coppa del Mondo 2030, alla Coppa d’Africa del 2025, agli sforzi di ricostruzione post-terremoto e agli investimenti legati al cambiamento climatico.
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