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Il verme dell’abete rosso sta guadagnando terreno a Chaudière-Appalaches

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Il verme dell’abete rosso ha guadagnato terreno a Chaudière-Appalaches dal suo arrivo nel 2020. Sebbene ci siano alcune sacche di infestazione in tutta la regione, è nelle foreste del MRC di L’Islet che l’epidemia colpisce duramente.

Dall’arrivo di questo insetto nocivo, la superficie colpita delle foreste private e pubbliche è aumentata da meno di 4.000 ettari a quasi 43.000 ettari, un aumento che, secondo gli esperti, continuerà anche quest’anno.

Queste mappe del Ministero delle Risorse Naturali e delle Foreste (MRNF) mostrano la progressione dell’insetto nel corso degli anni. La defogliazione annuale è illustrata da tre colori: leggero in verde, moderato in giallo e grave in rosso.

Foto: per gentile concessione del Ministero delle Risorse Naturali e delle Foreste (MRNF)

Tra il 2022 e il 2023 si prevede un aumento del 40% delle aree colpiteafferma Jean-Pierre Faucher, direttore e ingegnere forestale presso l’Appalachian Private Forest Development Agency (AMVAP).

Nonostante il nome, il verme dell’abete rosso attacca principalmente l’abete rosso, che è meno resistente dell’abete rosso.

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Il bruco attaccherà gli alberi prima di diventare farfalla.

Foto: per gentile concessione: Ministero delle risorse naturali e delle foreste (MRNF)

In una foresta privata a Saint-Damase-de-L’Islet, l’ingegnere forestale prende in mano un ramo.

Vediamo che i germogli annuali sono stati rosicchiati dall’insetto nel mese di giugno, ripetuti attacchi al nostro albero che perderà la sua energia e che potrebbe finire per appassire e morirespiega.

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Jean-Pierre Faucher tiene in mano un ramo di abete dopo il passaggio del verme dell’abete rosso.

Foto: Radio-Canada / Philippe Grenier

L’importanza di agire

Alla domanda: La situazione ti preoccupa?Jean-Pierre Faucher risponde: Sì, ma non così tanto. L’insetto è originario del Quebec, se ne aspettava la presenza prima o poi.

Il verme dell’abete rosso sta seminando il panico in diverse regioni del Quebec, la più colpita è Abitibi-Témiscamingue. Ma è l’epidemia osservata a Bas-Saint-Laurent dal 2012 che si è diffusa a Chaudière-Appalaches.

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Cédric Fournier, ingegnere forestale presso il Ministero delle Risorse Naturali e delle Foreste (MRNF), e Jean-Pierre Faucher, direttore e ingegnere forestale presso l’Appalachian Private Forest Development Agency (AMVAP), sono presenti sul campo per monitorare la presenza dell’abete rosso verme delle gemme a Chaudière-Appalaches.

Foto: Radio-Canada / Philippe Grenier

L’importante è monitorarlo, per aiutare i proprietari a raccogliere il legname più colpitospiega il direttore diAMVAP. Dopo un certo tempo, secondo lui, l’abete muore e perde le sue qualità per essere segato.

Il diradamento e il taglio di recupero possono limitare la dispensa dell’insetto.

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Un buon esempio della defogliazione di un abete a sinistra, rispetto ad un abete rosso a destra.

Foto: Radio-Canada / Philippe Grenier

Anche il Ministero delle Risorse Naturali e delle Foreste aiuta gli operatori sul campo raccogliendo rami per valutare la popolazione di larve in laboratorio.

Questa operazione permette loro di avere una buona idea dell’andamento dell’insetto.

Nell’ovest della provincia, l’anno scorso, sono state contate più di 600 larve su un ramo di 75 cm in una zona. Se estrapoliamo alla scala di una popolazione, si tratta di quantità piuttosto impressionanti di farfalle.

Una citazione da Cédric Fournier, ingegnere forestale presso il Ministero delle Risorse Naturali e delle Foreste

Il Ministero delle Risorse Naturali e Forestali sta effettuando rilievi aerei mappando i danni.

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La Società per la protezione delle foreste contro gli insetti e le malattie si batte soprattutto contro l’epidemia di vermi dell’abete rosso. (Foto d’archivio)

Foto: per gentile concessione della Società per la protezione delle foreste contro gli insetti e le malattie

Quest’estate è stata effettuata un’irrorazione aerea di un insetticida biologico per limitare l’impatto dell’epidemia in 10 regioni del Quebec.

Indipendentemente dagli interventi che faremo, dato che fa parte dei nostri ecosistemi, l’insetto aiuta le foreste a rigenerarsi. […]quindi è impensabile eliminarlospiega Cédric Fournier.

Da qui l’importanza della convivenza, della formazione e dell’istruzione per limitare i danni. I dati per il 2024 sono attesi a breve, ma entrambi si aspettano che il verme continui la sua progressione.

Per fare questo, Jean-Pierre Faucher invia un messaggio ai proprietari forestali che constatano danni ai loro alberi. Non esitate a contattarci. Insieme riusciremo a combattere questa epidemia.

Bollettino del Quebec

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