«La caccia in Marocco è un settore in piena ristrutturazione. Conta più di 68.000 cacciatori attivi, raggruppati in più di 1.600 associazioni strutturate.», indica subito Abderrahim Houmy, direttore generale dell’Agenzia nazionale per l’acqua e le foreste (ANEF). Queste migliaia di praticanti hanno diversi “campi da gioco” in tutto il Marocco, distribuiti su una superficie totale che supera i 4 milioni di ettari.
Il settore beneficia anche del dinamismo di circa 124 imprese di caccia turistica, “il cui numero è aumentato rapidamente negli ultimi anni, a vantaggio del turismo in generale e del mondo rurale”, spiega il nostro interlocutore. “Ogni anno, la caccia genera quasi un miliardo di dirham per l’economia nazionale», aggiunge.
E a rievocare, con malcelato entusiasmo, i preparativi per la nuova stagione di caccia. Queste inizieranno con il popolamento delle aree di caccia, con la liberazione in natura, il 6 ottobre”,più di 100.000 pernici».
In questo contesto, tra i partner dell’ANEF figurano il Ministero dell’Interno, la Gendarmeria Reale, la Sicurezza Nazionale e alcune associazioni locali, regionali e nazionali, tra cui la Federazione Reale della Caccia Marocchina.che svolge un ruolo di vigilanza», Dettagli Abderrahim Houmy. Il tema della stagione di caccia 2024-2025 è la lotta al bracconaggio, un modo per indicare che l’Agenzia e i suoi partner, compreso il Dipartimento di Giustizia, continueranno i loro sforzi per “arginare questa vera piaga“, dice.
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Oltre al bracconaggio, il direttore generale dell’ANEF si rammarica del fatto che i cacciatori non rispettino gli orari di caccia, ricordando che si tratta di un reato severamente punito dalla legge. Nella stessa linea rileva la violazione del divieto di caccia di alcune specie animali, citando come esempi le gazzelle, i mufloni e varie famiglie di uccelli. “Incrementeremo le campagne di sensibilizzazione e garantiremo più rigore e severità nell’applicazione della legge“, avverte.
Abderrahim Houmy conclude illustrando le diverse azioni intraprese dall’ANEF per lo sviluppo del settore venatorio. Cita soprattutto la creazione di una piattaforma che permetterà ai cacciatori di comunicare e interagire con l’Agenzia su tutto ciò che riguarda l’esercizio di questa attività, compresa la regolarizzazione della loro situazione e il loro coinvolgimento in corsi di formazione. formazione.
Par Mohamed Chakir Alaoui et Yassine Mannan
28/09/2024 alle 19:10
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