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Le autorità fiscali non hanno il diritto di sopravvalutare la ricchezza imponibile come punizione – rts.ch

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Il 25 settembre il Tribunale federale ha emesso una sentenza di principio nei confronti di una coppia di pensionati di Berna. Le autorità fiscali non possono abusare dei contributi per punire i contribuenti che non presentano la dichiarazione dei redditi in tempo.

Da diversi anni una coppia di pensionati del Canton Berna non presentava la dichiarazione dei redditi. Come di consueto in questi casi, sono state le autorità fiscali stesse ad accertare il suo patrimonio e il suo reddito. Tuttavia la stima era decisamente troppo alta.

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Ma non è tutto: anche se le autorità sapevano di aver sopravvalutato la coppia, di anno in anno aumentavano fino all’assurdo il reddito e il patrimonio stimati. Alla fine il conto fiscale è stato tre volte più alto che se la coppia avesse compilato correttamente la dichiarazione dei redditi – oltre alle multe che ammontavano a 75.000 franchi. Il pensionato è quindi andato in tribunale.

Verdetto: “stime fiscali nulle”

In questo caso bernese particolarmente eclatante è intervenuto il Tribunale federale che, con una decisione fondamentale, ha dichiarato nulle le stime fiscali. Gli individui che non presentano la dichiarazione dei redditi non possono essere penalizzati con stime fiscali gonfiate. Possono solo essere multati.

Già nel 2017 il Tribunale federale aveva deciso che i contributi fiscali dovessero avvicinarsi quanto più possibile alla realtà. Ma a quanto pare non tutti gli uffici tributari vi aderiscono ancora. Se i contribuenti ritardatari non reagiscono, rischiano di pagare troppe tasse, fino alla rovina.

Giudizio di principio

Nella sua storica sentenza, la Corte federale scrive che l’amministrazione fiscale ha abusato dell’accertamento per punire l’uomo per non aver presentato la dichiarazione dei redditi. A questo serve la multa e non alla stima delle tasse, che deve avvicinarsi il più possibile alla realtà. Le autorità fiscali possono aumentare la stima solo se hanno la prova che la persona guadagna di più.

In questo caso, però, le autorità sapevano di aver sopravvalutato l’uomo e hanno comunque alzato la stima. Questo comportamento dell’amministrazione fiscale è “scioccante e in flagrante contraddizione con l’ordinamento giuridico”.

Colpo di avvertimento per il fisco

Il numero delle persone colpite da casi simili in Svizzera non è registrato statisticamente. Ma si stima che tra il 2 e il 5% dei contribuenti non presenti la dichiarazione dei redditi. Sono quindi decine di migliaia le potenziali vittime di questi abusi da parte del fisco.

L’avvocato del pensionato considera la decisione del Tribunale federale come un avvertimento per le autorità fiscali: “Le persone che di anno in anno sono state valutate più in alto possono ritrovare speranza dopo questa decisione e, in determinate circostanze, presentare un reclamo per nullità. retroattivamente in qualsiasi momento, anche se tutti i rimedi legali sono già scaduti.

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Oggetto radiofonico: Sibilla Bondolfi (SRF)

Appuntamento (SRF), 25 settembre 2024, stal

Traduzione francese: Julien Furrer (RTS)

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