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perché le 20 nuove dighe non salveranno il Paese dalla siccità

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La situazione è critica: il 2024 è il sesto anno consecutivo di siccità per il Marocco. L’aridità è tale da mettere a rischio la fornitura di acqua potabile di intere città. In agosto, l’acqua è stata interrotta per tre giorni a Béni Mellal (6.500 abitanti), a nord-est di Marrakech. Il volume delle piogge diminuisce inesorabilmente. Nel 2022, ad esempio, ha piovuto quasi il 30% in meno rispetto alla media degli ultimi trent’anni.

Per farvi fronte, il Marocco sta attuando un importante programma di costruzione di dighe. Una strategia costosa, in gran parte inefficace o addirittura controproducente: l’acqua nei serbatoi evapora a tutta velocità e migliaia di ettari di colture vengono prosciugate o irrigate con acqua a prezzi troppo alti. Dovremmo continuare a costruire dighe in Marocco? E come può il Regno sfuggire alla desertificazione? Il mondo africano ha potuto filmare in diverse località dove l’acqua scarseggia, nelle province di Settat e Chichaoua.

Tra le fonti citate in questo video:

“I punti ciechi della politica idrica in Marocco”, di François Molle e Pierre-Louis Mayaux, Confluenze mediterranee, 2023/3, numero 126.

“L’agricoltura alle prese con la crisi idrica: tra capricci del cielo e scelte irrazionali”, di Najib Akesbi, Giornale marocchino di scienze politiche e sociali, Gennaio 2024

“Revisione della letteratura sui cambiamenti climatici in Marocco: osservazioni, proiezioni e impatti”, di Marie-Noëlle Woillez, luglio 2019.

“Carenza idrica e siccità”, Banca Mondiale.

“Libro bianco sulle risorse idriche in Marocco”, ottobre 2022.

“Inventario del settore idrico in Marocco”, dicembre 2018.

Laureline Savoye E Elisa Bellanger (progettazione del movimento)

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