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L’ospedale universitario Ibn Sina esegue con successo due trapianti di fegato in meno di 48 ore

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L’ospedale universitario Ibn Sina (CHU) ha annunciato domenica che i suoi team multidisciplinari, in collaborazione con il team dell’ospedale francese Paul Brousse, hanno eseguito due nuovi trapianti di fegato in Marocco da donatori viventi consanguinei, in meno di 48 ore, sostenendo che si tratta di una prima assoluta a livello nazionale.

Nella notte tra il 9 e il 10 settembre 2024, un trapianto di fegato d’urgenza ha curato l’epatite fulminante in una donna di 19 anni con insufficienza epatica acuta in fase di coma, utilizzando l’emifegato sinistro del padre di 53 anni, ha affermato l’ospedale universitario Ibn Sina in un comunicato stampa.

Si tratta di una prima assoluta in Marocco, ha affermato la stessa fonte, sottolineando che meno di 36 ore dopo, è stato eseguito un secondo trapianto di fegato su una paziente di 65 anni affetta da cirrosi scompensata, grazie alla donazione dell’emifegato destro della figlia di 33 anni.

La preparazione, il coordinamento, la conduzione e la gestione pre e post-operatoria di questi quattro interventi complessi (2 donatori e 2 riceventi) hanno permesso di concludere con successo un programma innovativo di trasferimento di competenze multidisciplinari mediche, chirurgiche e infermieristiche (epatologia, rianimazione, anestesia, chirurgia, radiologia e anatomopatologia) nel campo del trapianto da donatore vivente avviato nel 2019 presso l’Istituto Nazionale di Oncologia (Ospedale Universitario Ibn Sina), secondo la stessa fonte.

Il ricorso alla donazione da vivente permette di proporre, in casi molto selezionati (compatibilità biologica, compatibilità anatomica e convalida medico-legale), un’alternativa alla donazione in stato di morte cerebrale per i pazienti marocchini iscritti in lista d’attesa per il trapianto di fegato, si precisa.

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