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Beat Jans si dice aperto all’idea di “esternalizzare” alcune procedure di asilo – rts.ch

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Il consigliere federale per la giustizia Beat Jans ha dichiarato sabato alla stampa di lingua tedesca che potrebbe essere “ragionevole” istituire procedure di richiesta di asilo in paesi terzi “a determinate condizioni”.

Se queste condizioni fossero soddisfatte, potrebbe essere “più opportuno” condurre le procedure di asilo in Paesi terzi per evitare “che le persone corrano il rischio di annegare nel Mediterraneo”, ha affermato il capo socialista del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFJP) in un’intervista trasmessa sabato da Schweiz am Wochenende.

Lo stato di diritto e i diritti fondamentali “devono essere garantiti”, ha aggiunto. A tal fine, il personale svizzero dovrebbe condurre le procedure in loco in collaborazione con altri Stati.

Nessun modello Rishi Sunak

Secondo Beat Jans, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), Filippo Grandi, che ha dichiarato di aver incontrato qualche giorno fa, si sarebbe dichiarato favorevole a tale esternalizzazione delle procedure di asilo a determinate condizioni.

Il consigliere federale esclude però una procedura simile a quella che il Regno Unito ha voluto istituire con il Ruanda. Non è possibile “semplicemente inviare denaro e rifugiati e credere che il problema sia risolto”, sottolinea.

Fino all’inizio dell’anno, il Consiglio federale aveva dichiarato che l’esternalizzazione delle procedure non era fattibile, non solo per motivi giuridici, ma anche per motivi pratici. In particolare, aveva risposto in tal senso a un postulato PLR, trasmesso a febbraio dal Consiglio degli Stati, che incaricava l’esecutivo di studiare la possibilità di condurre procedure di asilo alle frontiere esterne dell’Unione europea o in paesi terzi.

ats/jop

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