Il Marocco è scontento di Israele. All’origine di questa rabbia, la pubblicazione da parte di Israele di mappe che rappresentano un “Israele storico”, che comprende territori appartenenti a paesi arabi come Palestina, Giordania, Siria e Libano. Venerdì il Ministero degli Affari Esteri, della Cooperazione Africana e dei Marocchini all’Estero ha rilasciato una dichiarazione citando una fonte del dipartimento di Nasser Bourita, nella quale si afferma che il Marocco condanna fermamente questa pubblicazione. “Queste mappe false sono dannose per gli sforzi di pace nella regione”, ha detto la fonte, aggiungendo che tali azioni minano la soluzione dei due Stati e il diritto del popolo palestinese ad uno stato indipendente entro i confini del 1967 con Gerusalemme Est come capitale. La stessa fonte ha inoltre riaffermato la solidarietà del Marocco con la Giordania, la Siria e il Libano e ha sottolineato il suo sostegno alla loro sovranità e integrità territoriale.
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“Sapevi che il Regno di Israele esisteva 3000 anni fa? “, si legge nella didascalia della pubblicazione sui social media ufficiali di una mappa che rappresenta un “Israele storico”, che comprende territori appartenenti a paesi arabi come Palestina, Giordania, Siria e Libano. Abbastanza per infastidire i paesi arabi. Oltre al Marocco, anche Palestina e Giordania hanno fortemente criticato Israele per aver pubblicato queste mappe sui suoi conti ufficiali. Agli occhi dei funzionari palestinesi, questa mappa costituisce una flagrante violazione delle leggi e delle risoluzioni internazionali, ma anche una provocazione che mina gli sforzi di pace. Hanno esortato la comunità internazionale, compresi gli Stati Uniti, ad agire immediatamente contro le politiche e le azioni israeliane, che secondo loro danneggiano il popolo palestinese e destabilizzano la regione.
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Il ministero degli Esteri giordano ha criticato Israele per aver fatto coincidere la pubblicazione della mappa con dichiarazioni incendiarie di funzionari israeliani di estrema destra, come Bezalel Smotrich, che ha sostenuto l’annessione della Cisgiordania. Durante un evento a Parigi nel marzo 2023, il politico israeliano si è fermato accanto a una mappa raffigurante il cosiddetto “Grande Israele”, che includeva la Giordania come parte del territorio israeliano, per fare una dichiarazione controversa e provocatoria.
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