Nel 1924 i Baur scoprirono il Giappone, un paese che li avrebbe profondamente ispirati. Un secolo dopo, la Fondazione Baur celebra questo incontro mescolando pezzi storici giapponesi e opere contemporanee.
L’artista contemporanea sotto i riflettori intreccia e tinge i propri fili con materiali locali, perpetuando un mestiere eccezionale dove meticolosità e poesia si uniscono. Le sue creazioni, senza tempo e universali, evocano fragilità e grazia.
Tra queste opere potremmo vedere un’ala di libellula. Questo insetto diventa il fil rouge della mostra: simbolo di leggerezza, bellezza e viaggio. Riecheggia anche l’innovazione tecnologica con elementi dell’aereo Solar Impulse di Bertrand Piccard. Questa “libellula gigante” illustra i 160 anni di relazioni diplomatiche tra Svizzera e Giappone, mescolando poesia e progresso.
Uno dei momenti salienti della mostra è un’opera magistrale intitolata Mousson, un pezzo lungo 24 metri che invita a un viaggio sensoriale e meditativo attraverso la fibra.
La mostra Più leggero dell’aria: il volo della libellula è visitabile alla Fondazione Baur fino al 2 febbraio. Un invito al sogno e alla contemplazione, tra tradizione e modernità.
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