Lavoratrice del sesso, madre di 3 figli, A. Diagne ha immediatamente ammesso, ieri, davanti al tribunale per flagranza di reato di Dakar, i reati di frode nei trasporti, furto e accesso fraudolento a un sistema informatico. Per difendersi, la prostituta ha citato la sua dipendenza dalle droghe pesanti, riferisce “leSoleil-sn”.
Secondo A. Dieng, tassista, all’inizio dello scorso novembre, la giovane donna ha assunto i suoi servizi a Ngor, per un viaggio nel Nord-Foire. In questo stesso quartiere si è recata a “Keur nar bi”, poi in una casa senza uscire. Il tassista, che aspettava per dieci minuti, ha finito per bussare alla porta di casa. È uscito un uomo, a torso nudo, e lo ha informato che c’erano 3 ingressi nella casa. Le ha fatto sapere che non è il primo tassista a lasciarsi ingannare dal suo indelicato passeggero. Durante la corsa la giovane ha preso in prestito il cellulare e la somma di 10.000 FCfa. Dieng è tornato al suo veicolo, senza vedere nulla. Due settimane dopo, ha incontrato A. Diagne nella stessa zona e l’ha portata senza difficoltà alla gendarmeria della Fiera, dove lo attendeva un’altra denuncia, precisa il giornale.
Secondo A. Sarr, uno dei suoi clienti, dopo una seduta, si è appisolato in una stanza d’albergo. R. Diagne ha colto l’occasione per prendere il suo cellulare, la sua carta Wave e il suo documento d’identità. Ha chiamato il servizio clienti Wave ed è riuscita a prelevare 600.000 FCfa dal suo conto. Sarr era assente all’udienza. Dieng ha chiesto 75.000 FCfa. Il rappresentante dell’accusa ha chiesto 1 anno di fermo. A. Diagne è stato condannato a 8 mesi. La corte ha assegnato 75.000 FCfa ad A. Dieng. Gli interessi civili di A. Sarr erano riservati.
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