Signor Presidente,
Vorrei innanzitutto ringraziare la signora Edem Wosornu dell’OCHA e la signora Beth Bechdol della FAO per le loro presentazioni.
Vorrei sottolineare tre punti.
Innanzitutto la Francia è preoccupata per l’aggravarsi della crisi alimentare in Sudan. L’ultimo rapporto del sistema Integrated Food Security Classification (IPC) parla chiaro: a causa del protrarsi del conflitto, più della metà della popolazione sudanese è esposta a un’estrema insicurezza alimentare. E oggi la carestia infuria in almeno cinque regioni del Sudan, in particolare nei campi profughi del Nord Darfur.
Ancora una volta, la continuazione del conflitto è responsabile di questa drammatica situazione umanitaria. La conclusione di un cessate il fuoco è quindi urgente.
La comunità internazionale è chiamata a mobilitarsi per finanziare il piano di risposta umanitaria 2025 per il Sudan pubblicato dalle Nazioni Unite e fornire assistenza a 21 milioni di persone bisognose.
Secondo punto, è imperativo che tutte le parti in conflitto consentano un accesso umanitario rapido, completo, sicuro e senza ostacoli, oltre i confini e in prima linea. Le difficoltà di accesso sono la causa principale dell’insicurezza alimentare in Sudan.
La Francia condanna inoltre tutti gli attacchi compiuti contro il personale umanitario, che deve essere protetto dal diritto internazionale umanitario, come ricordato nella risoluzione 2730 del Consiglio di Sicurezza. Esprime tutta la sua solidarietà alle famiglie dei tre dipendenti del Programma alimentare mondiale uccisi da un aereo bombardamento del 19 dicembre e rende omaggio al loro lavoro e a quello di tutto il personale umanitario.
Signor Presidente,
È necessaria un’azione collettiva a favore della protezione dei civili in Sudan. Questa è principalmente responsabilità delle parti in conflitto.
Le Forze di Supporto Rapido e le Forze Armate sudanesi devono rispettare gli impegni contenuti nella Dichiarazione di Jeddah. La Francia sostiene l’istituzione di un meccanismo di monitoraggio e verifica per garantirne l’attuazione. La Francia ricorda anche le richieste contenute nella Dichiarazione di principi adottata in occasione della Conferenza di Parigi del 15 aprile 2024, che ha consentito in particolare di mobilitare più di 2 miliardi di euro in impegni finanziari umanitari.
Rimaniamo determinati ad agire senza indugio per attuare le raccomandazioni del Segretario generale nel suo rapporto del 18 ottobre. A questo proposito, deploriamo il veto della Federazione Russa sul progetto di risoluzione proposto dal Regno Unito e dalla Sierra Leone il 18 novembre. .
Signor Presidente,
Un cessate il fuoco immediato è essenziale per porre fine alle sofferenze delle popolazioni, al dilagare della carestia in Sudan e alle conseguenze sulle popolazioni sfollate e rifugiate nei paesi vicini. Solo un processo politico inclusivo, che coinvolga tutte le parti e l’intera società civile, consentirà di trovare una soluzione politica duratura al conflitto, nel rispetto delle aspirazioni del popolo sudanese e della sovranità, unità e integrità territoriale del Sudan.
La Francia resterà mobilitata per raggiungere questo obiettivo e ribadisce il suo pieno sostegno agli sforzi dell’inviato personale del Segretario generale, Ramtane Lamamra.
Grazie.