Paul Rouget, Media365: pubblicato martedì 24 dicembre 2024 alle 21:38.
Dopo la notevole uscita di Waldemar Kita, che ha motivato la sua decisione di non lasciare la sua quota di entrate a Drancy dopo la qualificazione del Nantes alla 32esima finale della Coupe de France, è il turno del distretto di Seine-Saint-Denis rispondere al presidente delle Canarie, rimproverandolo per “le sue prove di “buona educazione””.
La guerra dei comunicati stampa continua! Contrariamente alla tradizione, l'FC Nantes non ha lasciato la sua quota di ricavi al JA Drancy dopo la vittoria per 4-0 allo stadio Bauer sabato nella 32esima finale della Coupe de France. Il che ha fatto infuriare il club National 3 e il suo presidente, ma anche il sindaco della città di Seine-Saint-Denis.
Waldemar Kita, presidente delle Canarie, intervistato da L'Equipe, ha poi risposto duramente al suo omologo di Drancy, accusandolo in particolare di aver accolto male il popolo di Nantes. “Non dobbiamo sporcare la gente in questo modo. Dobbiamo essere rispettosi ed educati, ha denunciato. Non è perché siamo professionisti che non abbiamo il diritto di rispettare, i club professionistici non sono vacche da mungere”.
Una risposta poco apprezzata dal distretto di Seine-Saint-Denis, che martedì ha diffuso un comunicato stampa per esprimere lo “stupore” del suo presidente e del comitato direttivo dopo aver scoperto le parole dell'uomo degli affari franco-polacchi.
“Tanto ingiusto quanto diffamatorio”
“Lasciare la propria quota di ricavi a un club dilettantistico non è obbligatorio. È un gesto tradizionale, simbolo di una forma di riconoscimento dei club professionistici nei confronti dei club dilettantistici. È un modo elegante per perpetuare i valori della Coupe de France : rispetto, condivisione e solidarietà tra i “piccoli” e i “grandi””, si legge per la prima volta in questo comunicato stampa, che prosegue: “Che il FC Nantes non sia d'accordo fa parte della libertà più elementare. Che giustifichi questa posizione con cause legali per “buona educazione” ci sembra tanto ingiusto quanto diffamatorio, nei confronti di un club storico del nostro reparto”. Il Nantes risponderà ancora?
Per la cronaca, Alain Melaye, presidente della JAD, aveva deplorato, sulle colonne di Le Parisien, di dover effettuare “un trasferimento al Nantes di 13.000 euro mentre il club dispone di un budget di diverse decine di milioni di euro”.