In una circolare datata 8 novembre e contrassegnata dal timbro “confidenziale”, il ministro della Giustizia, Ousmane Diagne, ha inviato un messaggio forte ai pubblici ministeri e ai magistrati incaricati delle cause penali. Il suo appello mira a limitare l'uso sistematico dei mandati di ricovero, una pratica che contribuisce in larga misura al sovraffollamento delle carceri senegalesi, un problema divenuto allarmante.
Nella sua lettera diffusa da L'AS, il ministro della Giustizia ha ricordato che gli istituti penitenziari del paese hanno superato da tempo le loro capacità di accoglienza. Cita due esempi eclatanti: il carcere di Rebeuss, che al 10 settembre contava 3.257 detenuti per una capienza iniziale di 1.800 posti, un superamento di quasi l'80%. Il Centro di detenzione e correzione di Thiès contava 1.223 detenuti al 16 ottobre, mentre si prevede di accoglierne 632, registrando un surplus di 591 residenti.
Questi dati illustrano una realtà diffusa in tutto il Paese. Secondo Ousmane Diagne, questa situazione rende quasi impossibile il rispetto degli standard internazionali e dei requisiti legali in termini di buone condizioni di detenzione. Per frenare questa crisi, il ministro ha esortato i procuratori generali, i pubblici ministeri e i delegati del pubblico ministero a razionalizzare i mandati di rinvio a giudizio. Quest’ultima deve essere considerata una misura “strettamente essenziale” e riservata a casi eccezionali.
La circolare elenca una serie di reati per i quali non devono essere emessi sistematicamente mandati di condanna se l'imputato presenta garanzie di rappresentanza in tribunale e se i fatti contestati non sono particolarmente gravi. Tra questi reati rientrano: Possesso e utilizzo di canapa indiana, violenza e aggressione, furto semplice, appropriazione indebita di oggetti sequestrati, imbarco illegale.
Per i reati finanziari come frode, abuso di fiducia o appropriazione indebita di prestiti garantiti dallo Stato, il ministro raccomanda di privilegiare la mediazione penale se il danno è giudicato moderato.
Tra il 20 e il 30 settembre sono stati emessi 461 mandati di ricovero, secondo il ministro, aggravando ulteriormente la saturazione delle carceri. La maggior parte di queste misure provengono dai giudici inquirenti, sottolinea, chiedendo un migliore coordinamento e un'applicazione più misurata di questa procedura.
Questa iniziativa di Ousmane Diagne fa parte di un desiderio di riforma per migliorare le condizioni di detenzione in Senegal e allineare il paese agli standard internazionali in materia di giustizia penale. Tuttavia, l’attuazione di queste linee guida richiederà un cambiamento nella mentalità e nelle pratiche all’interno del sistema giudiziario.