Un gruppo di femministe intende organizzare un sit-in chiamato Freedom Day il 31 dicembre per denunciare la cultura dello stupro e chiedere riforme urgenti per i diritti delle donne in Senegal.
Questo evento mira a richiamare l’attenzione sulla necessità di attuare il Protocollo di Maputo, che garantisce i diritti fondamentali alle donne, compreso il diritto all’istruzione, alla salute, alla sicurezza alimentare, ad un alloggio adeguato e all’occupazione, oltre all’accesso alla salute sessuale e riproduttiva. Amy Libain Mbengue, femminista e attivista, ha confermato a Seneweb l’organizzazione di questo evento.
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Ha chiarito che, sebbene non sia il collettivo del suo gruppo all’origine dell’iniziativa, questa manifestazione fa parte di una mobilitazione più ampia. Secondo lei, l’obiettivo è seguire l’esempio delle donne della Casamance che, nel 2023, avevano organizzato azioni per chiedere misure concrete e urgenti per proteggere le donne e le ragazze. “ Vogliamo che il Codice della Famiglia cambi, che venga applicato il Protocollo di Maputo e che ci siano misure reali per combattere lo stupro e la criminalità infantile in Senegal”ha detto.
Il sit-in, che si terrà in una località ancora sconosciuta, avrà un codice di abbigliamento specifico: i partecipanti saranno invitati a presentarsi nudi, un gesto simbolico per denunciare la violenza sessuale e la cultura dello stupro che persiste nel Paese. “ Sì, confermo il dress code nude come annunciato nella locandina » ha aggiunto la sig.ra Mbengue.
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Questo evento fa parte di una lunga lotta per i diritti delle donne e mira a intensificare la pressione sulle autorità affinché attuino riforme legislative e sociali che garantiscano l’uguaglianza e la protezione delle donne. Il 31 dicembre potrebbe quindi segnare un punto di svolta nella mobilitazione femminista in Senegal, mettendo in luce questioni cruciali per il benessere e la sicurezza delle donne.
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