Come si spiega il divario di crescita tra un paese come la Francia e gli Stati Uniti? Il fenomeno è multifattoriale. è in gran parte dovuto a ragioni specifiche della dinamica americana, che non ci impediscono di identificare le nostre debolezze per cercare di risolverle.
1/ Un PIL francese che sembra differire da quello americano
A prima vista, le cifre sembrano chiare: se confrontiamo il prodotto interno lordo in una valuta comune – il dollaro – la Francia è rimasta stagnante dal 2008 al 2023. In effetti, la ricchezza francese è aumentata complessivamente solo dello 0,4% mentre la ricchezza americana è aumentata di più superiore al 30%. E questa realtà può essere confermata da tutti i francesi che vivono negli Stati Uniti: il loro stipendio americano conferisce loro un notevole potere d'acquisto al ritorno in Francia.
Dovremmo vedere questo come un segno di declino francese? Per verificarlo basta osservare l’evoluzione della zona euro, che non è migliore: la sua ricchezza totale misurata in dollari non è aumentata molto più di quella della Francia, dello 0,9% in 15 anni.
2/ Il tasso di cambio spiega una parte significativa della differenza
Abbiamo aumentato la nostra ricchezza in euro, ma ciò è stato compensato dall’aumento del valore del dollaro rispetto all’euro: ogni dollaro valeva 0,6 euro nell’aprile 2008, mentre attualmente vale 0,90, ovvero quasi il 50% in più . Questo sviluppo ha diverse cause, in particolare un divario nella performance economica, ma non è né francese né europeo: il tasso di cambio del dollaro rispetto al resto del mondo (chiamato anche tasso di cambio effettivo) è aumentato di un quarto da 2008).
Questo fattore è inoltre ciclico ed è già stato invertito in passato. Finché il dollaro sarà attrattivo, il PIL in dollari degli Stati Uniti aumenterà rispetto al PIL in euro della Francia. Ma il fenomeno funzionerà anche nella direzione opposta il giorno in cui il ciclo economico si invertirà (avremo allora meno crescita negli Stati Uniti, e ancora meno PIL se misurato in un dollaro che allora si deprezzerà rispetto all’euro).
3/ La demografia spiega un’altra parte del divario
Se vogliamo paragonare la ricchezza degli americani a quella dei francesi, ciò che conta è la ricchezza pro capite. Tuttavia, la demografia americana è superiore a quella della Francia. Se confrontiamo la ricchezza pro capite, il divario si riduce di quasi 5 punti nel periodo 2008-2023.
4/ I “sette mercenari” spiegano il resto – senza scagionare i “soliti sospetti”
Il resto del divario si spiega con i “soliti sospetti”, le debolezze strutturali francesi?
È qui che entrano in gioco i “Magnifici Sette”, ovvero le società tecnologiche americane che rappresentano la maggior parte della crescita dell’indice del mercato azionario americano. Bastano 6 dei 7 mercenari per risolvere il nostro enigma: le MAMAAN (Microsoft, Amazon Web Services, Meta, Alphabet, Apple e Nvidia), le aziende meglio posizionate nel cloud e nell'intelligenza artificiale. Il loro fatturato rappresenta un totale di 1.165 miliardi di dollari all’anno nel 2023. Dal 2008 al 2023, il fatturato di queste aziende è aumentato di 1 trilione di dollari, che rappresenta l’equivalente di 3,5 punti del Pil americano.
La posizione di mercato di queste aziende è tale che decisioni apparentemente innocue possono avere un impatto macroeconomico. Prendiamo ad esempio la strategia di Microsoft di spingere i suoi utenti a passare da una licenza a vita per la sua suite da ufficio a un piano di abbonamento che costa meno nel breve termine ma molto di più nel corso della vita. Tenendo conto del numero di clienti interessati (centinaia di milioni), l’impatto di questa strategia rappresenta nel 2023 l’equivalente di 0,5 punti di PIL francese o 0,06 punti di PIL americano.
Si potrebbe obiettare che l’assenza di “Mercenari” in Francia è un problema legato a difficoltà strutturali, ma questa difficoltà va ben oltre la Francia: nessun altro paese al mondo, a parte la Cina su certe attività, è riuscito a sviluppare imprese che facciano tali un contributo alla ricchezza nazionale.
5/ Esistono i “soliti sospetti”, i punti deboli che richiedono riforme, ma le “3D” spiegano la maggior parte del divario
Nel complesso, il divario di ricchezza si spiega in parte con tre fattori specifici degli Stati Uniti, senza bisogno di cercare una causa specificatamente francese: il dollaro, la demografia e la tecnologia digitale.
Non bisogna ovviamente trascurare l'importanza di riforme che aumenterebbero le possibilità della Francia (o meglio dell'Europa per ragioni di dimensione critica, essenziali in questo tipo di settore) di sviluppare un'industria digitale potente quanto quella degli Stati Uniti. Ma non c’è nulla di specificamente francese o europeo in questa questione: riguarda praticamente tutti i paesi del mondo, ad eccezione degli Stati Uniti.
Tra queste riforme possiamo citare, ad esempio, l'attrattiva dei talenti stranieri (che svolgono la maggior parte delle tesi scientifiche negli Stati Uniti), il dinamismo della ricerca fondamentale (malgrado i buoni asset, la Francia arretra in classifica), la qualità dell’istruzione, le capacità di finanziamento per l’innovazione (gli importi disponibili negli Stati Uniti sono infinitamente più alti), il funzionamento del mercato interno (a partire dagli Stati Uniti dà accesso a un sistema completamente integrato in cui si parla una sola lingua), alcuni cambiamenti nel mercato del lavoro (il preavviso di partenza di 3 mesi favorisce le aziende esistenti e complica la vita alle aziende in crescita). Senza dimenticare le politiche di concorrenza, fondamentali per ridurre le tentazioni che posizioni di mercato forti come quelle dei “Mercenari 7” inevitabilmente comportano.