Un uomo di 34 anni, affetto da gravi disturbi mentali e posto sotto tutela rafforzata, è morto martedì nei locali della stazione di polizia di Bagneux (Hauts-de-Seine), durante la custodia di polizia per presunte violazioni della legislazione sugli stupefacenti.
L'informazione è stata confermata dalla procura di Nanterre, che ha immediatamente aperto un'indagine per accertare le cause della morte. Questo è stato affidato all'Ispettorato Generale della Polizia Nazionale (IGPN).
Disagio ripetuto
La custodia della polizia è iniziata domenica, ma è stata sospesa lunedì dopo un malore iniziale, che ha richiesto un ricovero temporaneo in ospedale. Dopo aver superato diverse visite mediche, effettuate in diversi stabilimenti, il trentenne è stato ritenuto idoneo a proseguire la misura. Tuttavia, durante un secondo malore avvenuto martedì pomeriggio, mentre era solo nella sua cella, sono stati chiamati i servizi di emergenza ma non sono riusciti a salvarlo.
Mercoledì mattina è stata eseguita l'autopsia. I primi risultati tendono ad escludere l'intervento di terzi, ma sono state disposte ulteriori analisi per determinare con precisione la causa della morte.
La denuncia della famiglia
La famiglia della vittima, rappresentata dai loro avvocati Me Marie-Alix Canu-Bernard e Me Agnès Lowenstein, ha annunciato l'intenzione di sporgere denuncia. Me Lowenstein ha sottolineato che la vittima soffriva di una “grave patologia mentale” e ha denunciato una “mancanza di cooperazione tra salute e giustizia”.
Ha inoltre messo in dubbio il trattamento riservato alle persone vulnerabili da parte della polizia, ritenendo che questo caso sollevi questioni fondamentali sulla gestione degli individui in situazioni di fragilità psicologica nel contesto giudiziario.