Martedì si aprirà il processo per il “femminicidio Hayange”.

Martedì si aprirà il processo per il “femminicidio Hayange”.
Martedì si aprirà il processo per il “femminicidio Hayange”.
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Si apre martedì 10 dicembre presso l'Assise di Metz (Mosella) il processo contro Liridon Berisa accusato di aver ucciso sua moglie Stéphanie Di Vincenzo, 22 anni, con diversi accoltellamenti in mezzo alla strada e davanti al figlio nel maggio 2021.

Martedì 10 dicembre 2024 si apre il processo sul “Femminicidio di Hayange”. I fatti risalgono al 2021. Nella notte tra il 24 e il 25 maggio 2021, per le strade di Hayange, nella Mosella, Stéphanie di Vincenzo, una giovane Donna, 22 anni, è stata pugnalata dieci volte alla gola, al fianco e alla schiena dal suo compagno, allora 23enne.

Lei soccombe alle ferite. Poco prima di essere accoltellata, la giovane era stata vittima di violenza da parte del compagno nella loro abitazione. Lei era fuggita, inseguendolo, verso la stazione di polizia a una cinquantina di metri dalla loro abitazione. Ma di notte la stazione di polizia era chiusa. La coppia aveva una figlia di 4 anni che è stata trovata sola. Poi, l'uomo è stato arrestato il giorno successivo, intorno alle 17, a casa di una coppia presso la quale aveva trovato rifugio.

L'uomo era appena stato rilasciato dalla detenzione

Sul banco degli imputati il ​​giovane, di nazionalità serba, aveva lo status di rifugiato politico. Era originario del Kosovo ed era noto alla polizia. È stato condannato a un anno di prigione con incarcerazione immediata dal tribunale giudiziario di Thionville per un caso che combinava uso di droga, rodeo automobilistico e disprezzo.

L'uomo, 23 anni, era appena uscito dal carcere al momento dei fatti, grazie ad un braccialetto che gli permetteva di scontare il termine della pena presso il domicilio familiare, insieme alla compagna. Questo punto ha poi sollevato interrogativi, soprattutto nel contesto di un rapporto di ispezione.

Perché, in rari casi, il ministro degli Interni Gérald Darmanin e il ministro della Giustizia Éric Dupont-Moretti avevano ordinato una missione d'ispezione per analizzare le decisioni prese dalle varie istituzioni prima dell'omicidio.

Altro punto che ha preoccupato gli inquirenti: la giovane aveva sporto denuncia contro il coniuge il 3 novembre 2020 per violenza verbale, psicologica e minacce di morte. Poi, anche lei ha sporto denuncia il 14 gennaio 2021 per gli stessi fatti ma tali denunce non sono mai state trasmesse alla Procura.

La polizia era intervenuta più volte nell'abitazione della coppia, tra gennaio 2018 e gennaio 2020, per violenze verbali e insulti, ma mai per violenza fisica. La quale, secondo il rapporto presentato nel luglio 2021, aveva «costituito l'immagine di una coppia conflittuale ma senza alcun segnale di pericolo imminente».

Il rapporto aggiunge che i deboli segnali non sono stati interpretati e le denunce non sono state trasmesse alla procura, in particolare perché “all'epoca, la portata della violenza domestica non era stata chiaramente stabilita, non includendo necessariamente la violenza verbale e psicologica, ma solo quella fisica”. violenza.”

Alexandra Gonzalez con Matthieu Heyman

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