La diciassettesima edizione dei Kali'na Games, che ha visto gareggiare 400 atleti divisi in 39 squadre, è stata vinta da Apakani, squadra i cui componenti provengono in maggioranza da Saint Laurent. Uno sguardo indietro a questa prima vittoria e al secondo giorno di gara, ad Awala Yalimapo.
Sono in paradiso e, fino a pochi secondi fa, faticavano a crederci. Sono stati i Saint-Laurentiani del team Apakani a salire sul primo gradino del podio, al termine dei diciassettesimi Giochi di Kali'na, che si sono conclusi questa domenica ad Awala Yalimapo.
La giovane squadra – solo pochi componenti avevano già giocato nella scorsa edizione – ha ottenuto la sua prima vittoria, detronizzando la squadra Alawata, detentrice degli ultimi due titoli. Le “scimmie urlatrici di Matoury” sono arrivate seconde davanti all'Ayawandé, l'unica squadra di Awala Yalimapo che ha fatto un ritorno di grande successo, dopo la sua assenza durante la scorsa edizione.
La classifica generale è stata svelata in tarda serata, al termine di una giornata sportiva particolarmente intensa. La logistica infatti è stata un po' sopraffatta dal numero senza precedenti di squadre: 39 rispetto alle 28 dell'anno precedente. Gli organizzatori hanno dovuto affrettarsi per rispettare le scadenze e persino adattare alcune regole per risparmiare tempo.
Questa seconda giornata dei Giochi Kali'na è iniziata alle 7 del mattino, con la ripresa del tiro alla fune, sospeso il giorno prima per mancanza di tempo.
La finale ha visto contrapposti la squadra Alawata, già medagliata nel tiro con l'arco all'Aseka 973, contro un'altra squadra di Saint Laurent du Maroni – 5a nella classifica generale – specialista della disciplina e partecipante a competizioni esterne ai Kali'na Games. Gli Aseka 973 sono stati impeccabili nelle loro 15 partite.
La mattinata è proseguita con il tiro con l'arpione, evento che non è stato previsto in tutte le edizioni dei Giochi di Kali'na, avendo spesso gli organizzatori preferito lo “scivolo dei fanghi”. Questo gioco, che consiste letteralmente nello scivolare sul fango, non è più possibile a causa della scomparsa del banco di fango al largo della costa di Yalimapo.
L'evento dell'arpione, che si riferisce alle pratiche di pesca tradizionali, consiste nel colpire un bersaglio a circa 15 metri di distanza da parte di ciascuna squadra utilizzando giavellotti di legno.
Poche squadre lo hanno fatto riuscirono finalmente a centrare il bersaglio a forma di mascella ma gli Yakalawa, dell'isola di Caienna, si superarono comunque battendo di dieci punti la squadra Ayawandé.
Questa prova di abilità ha poi lasciato il posto alla salita in canoa, un momento clou dei Giochi, particolarmente apprezzato dai tifosi, accorsi numerosi per assistere all'evento.
Sulla carta il principio è semplice: sollevare a mia sorellauna tradizionale canoa in legno, il cui peso varia tra i 600 e i 700 chili, fuori dall'acqua quindi trascinarlo per una decina di metri prima di procedere nella direzione opposta. Il tutto entro il tempo assegnato, otto minuti al massimo.
Questo evento, che richiede tutta la forza della squadra e un notevole coordinamento, è stato vinto all'ultimo minuto dall'uomo Owin Na'na, sesto nella classifica generale. Con un tempo di tre minuti hanno preceduto di qualche secondo l'Aseka 973 di Saint Laurent du Maroni.
Mentre alcune squadre cercavano ancora di rimontare la loro canoa, altre cercavano di risolvere un enigma ben noto agli indigeni: il gioco del diavolo, dove il “diavolo” in realtà fa eco a uno spirito della foresta chiamato tignae Kali'na.
Concretamente, si tratta di un gioco di logica in cui i partecipanti devono, a turno, far passare 16 bastoncini attraverso delle corde, seguendo una direzione ben precisa. Il tutto sotto lo sguardo dell'arbitro, cronometro alla mano.
Questo evento, che richiede un allenamento rigoroso, è stato vinto dalla squadra Alawata, che ha preceduto i giocatori di Ayawandé per una decina di secondi.
Infine, il “trasporto dei carichi”, ultima prova della giornata, ha sicuramente esaurito le ultime forze delle squadre meno preparate.
Si trattava di una staffetta, in cui i corridori dovevano portare un enorme tronco sulle spalle. Sono stati i vincitori della competizione, gli Apakani, ad esibirsi in questa prova decisiva.
Infine, nel corso della giornata, tra una prova di forza e un'altra di agilità, le 39 squadre hanno dovuto rispondere ad un questionario di 30 domande sulla cultura Kali'na e sulla storia del comune di Awala Yalimapo.
Un modo, ancora una volta, per far conoscere le culture indigene e promuoverle oltre i ranghi della comunità.
Al termine della cerimonia di premiazione, i giocatori e i tifosi ancora in buona forma si sono riuniti davanti alla spiaggia di Yalimapo per un ballo di fraternità al suono delle sampulas.
Jean Paul Ferreira, sindaco di Awala Yalimapo, si è rallegrato del successo dell'evento e ha confermato che la diciottesima edizione si svolgerà nel 2025.
I test avranno sicuramente luogo di nuovo intorno al 9 dicembre, data della commemorazione del discorso pronunciato da Félix Tiouka nel 1984 ad Awala Yalimapo, davanti alle autorità francesi. Si tratta di un evento fondativo del movimento politico indigeno della Guyana, sulla scia del quale cadono anche questi Giochi.